Movemagazine - Local Noise - Gianluca Bonamano

Local Noise – Gianluca Bonamano

5 Dicembre 2016

Musica strumentale, ma non solo, nel repertorio di Gianluca Bonamano, chitarrista viterbese che ci parla del suo percorso e dei suoi nuovi progetti.

Presentati ai nostri lettori: chi è Gianluca Bonamano?
Sono un ragazzo di 26 anni che abita a Viterbo, iscritto al corso di laurea in ingegneria industriale all’Università della Tuscia. Sono un chitarrista autodidatta per hobby. Un ragazzo normalissimo, come tanti altri.

Quando e come ha avuto inizio il tuo percorso musicale? Quali sono le tappe più significative dagli inizi fino ad oggi?
Mi sono avvicinato alla chitarra intorno ai 15 anni grazie alla grande tradizione musicale della mia famiglia: mio padre è chitarrista come me, suo fratello suona chitarra e pianoforte e anche mio nonno da ragazzo si divertiva suonando organo, mandolino e fisarmonica a casa nel tempo libero. Ho iniziato suonando la chitarra elettrica in vari complessi, incidendo delle demo e suonando anche all’estero, nel 2009, dopo la maturità, ho deciso di spostarmi sulla chitarra acustica andando a ricercare sonorità diverse e un genere che fosse ritmico, tecnico e alla portata delle orecchie di tutti.

Qual è il disco che ti ha cambiato la vita? Quali sono gli artisti che hanno avuto più influenza nel tuo modo di suonare la chitarra?
Nella mia prima fase musicale ho sviluppato una vera passione per i Dire Straits e per i Pink Floyd, ovviamente accompagnati da altri mostri sacri dell’epoca, e non posso ridurre questi artisti a un solo album. In seguito, invece, quando sono passato a suonare in acustico, mi sono ispirato moltissimo a Tommy Emmanuel e a tutti gli artisti con etichetta Candyrat Records, che è specializzata proprio in musica strumentale, tra i quali sicuramente spicca Andy McKee e anche talenti italiani come Luca Stricagnoli e Antonello Fiamma. Sicuramente due album per me importanti sono stati Art of Motion di Andy McKee ed April Uprising dei John Butler Trio.

Nel tuo repertorio, oltre alle cover, sono presenti anche dei brani inediti.
Ho qualche composizione all’attivo, pezzi prevalentemente strumentali e da ascolto, ma ce ne sono anche alcuni cantati, anche se in minoranza. Ogni pezzo è la rappresentazione di un impulso, un’emozione o una sensazione, non sono io a decidere di scrivere una canzone a tavolino. Mi capita che stia facendo tutt’altro quando mi passa per la testa un suono o una melodia, e devo canticchiarla per registrarla e rivederla sullo strumento, altrimenti rischio di dimenticarmela del tutto. Nella mia visione personale, i musicisti sono traduttori di emozioni.

A cosa stai lavorando al momento?
Sto revisionando i pezzi che ho scritto negli ultimi due anni per rimuovere le ultime imprecisioni e renderli più fluidi, per poi raccogliere i migliori in un album di inediti. Per il futuro, oltre la realizzazione di questo album, mi piacerebbe farmi conoscere meglio nella mia zona suonando nei locali e agli eventi, poiché mi sono sempre tenuto in disparte con umiltà e anche un po’ di imbarazzo, ma poi ho notato che la mia musica piace perché ho uno di stile poco comune che può incuriosire.

CONTATTI
www.facebook.com/GianlucaBonamanoMusica

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