regina cassolo bracchi

Nasce a Milano l’Archivio storico di Regina Cassolo Bracchi

17 Aprile 2023

Fondato ufficialmente a Milano in Via Marcantonio Colonna 57 l’Archivio storico di Regina Cassolo Bracchi (1894-1974), prima scultrice dell’avanguardia italiana. Un’artista considerata tra le figure più innovative nel panorama artistico europeo del Novecento.

Dopo la prima grande retrospettiva museale italiana presentata alla GAMeC di Bergamo nel 2021, in seguito alla parallela acquisizione da parte del Centre Pompidou di Parigi di un significativo nucleo di opere dell’artista e dopo essere tornata protagonista nel 2022 in occasione della 59ᵃ Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, l’eredità intellettuale di Regina Cassolo Bracchi trova rappresentanza nell’associazione a lei intitolata, denominata Archivio Regina Cassolo Bracchi.

L’iniziativa è nata di Gaetano e Zoe Fermani, con il supporto scientifico di Paolo Campiglio, Chiara Gatti e Lorenzo Giusti. Archivio Regina è un’associazione culturale nata con lo scopo di studiare, catalogare e promuovere l’arte di Regina Cassolo Bracchi a livello italiano ed estero, curando la tutela del suo nome, della sua produzione artistica e della documentazione a essa riferita. Questo tramite la certificazione e l’archiviazione della sua opera generale, oltre alla realizzazione di un catalogo ragionato.

Regina Cassolo Bracchi: l’artista

Regina Cassolo Bracchi, nata a Mede (PV) nel 1894, è stata la prima scultrice dell’avanguardia storica italiana. Fu futurista negli anni della formazione e astrattista radicale nella piena maturità. È stata la prima donna del Novecento italiano a utilizzare materiali sperimentali, come latta, alluminio, filo di ferro, stagno, carta vetrata. E anche la prima artista in Italia ad appendere nell’aria geometrie fluttuanti fatte di frammenti plastici, plexiglas, perspex o rhodoid. Innovativa nei modi e nelle intuizioni, sosteneva che il progetto e l’idea fossero superiori, nella loro originalità larvale, all’opera finita: «Scelgo temi di tale semplicità, costruzioni talmente elementari che potrebbero essere riprodotte da chiunque in base ad una mia esatta descrizione».

Eppure la storia l’aveva dimenticata. Come molte donne dell’arte di inizio secolo, Regina Cassolo Bracchi era rimasta ai margini dei manuali. Un caso femminile all’ombra dei maestri, seppure il suo nome comparisse in calce ai manifesti del Futurismo (firmò nel 1934 il Manifesto tecnico dell’aeroplastica futurista). E sebbene sia stata notata da André Breton e da Léonce Rosenberg che, dopo un incontro parigino nel 1937, le propose un contratto con la sua galleria, cui lei rinunciò per tornare in Italia.

La critica ha spesso distrattamente omesso la sua presenza dalle cronache, nonostante Regina avesse avuto un ruolo di punta quale unica donna del MAC italiano, il Movimento Arte Concreta (fondato nel 1948). Era sempre attiva nei contatti con la direzione del gruppo francese Espace (nato nel 1951). La sua mente teorica animò la vivacità culturale del secondo dopoguerra. Fu coinvolta nel dibattito artistico dall’amico Bruno Munari che la conobbe al tempo dell’avventura futurista e la volle poi al suo fianco nel mondo dell’arte concreta.

L’Archivio Regina Cassolo Bracchi

Impegnato nel regesto del corpus completo delle opere di Regina Cassolo Bracchi, fra sculture, disegni, maquette, taccuini, l’Archivio Regina Cassolo Bracchi lancia un appello per censire esemplari a oggi non conosciuti o non catalogati. Ciò al fine di costituire un database offerto in consultazione a studiosi e studenti, in vista di una sempre maggiore e approfondita conoscenza e divulgazione della ricerca dell’artista.

L’Archivio Regina è costituito dal lascito dell’artista a Gaetano e Zoe Fermani, membri del comitato scientifico. Con loro Paolo Campiglio, docente di storia dell’arte contemporanea presso l’Università degli Studi di Pavia, Lorenzo Giusti, direttore della GAMeC di Bergamo, e Chiara Gatti, direttrice del MAN di Nuoro.

Tra i futuri appuntamenti internazionali, si segnala il nuovo allestimento del Centre Pompidou di Parigi. Qui una sala del percorso sarà riservata alla vicenda del gruppo MAC e del suo gemellaggio con il gruppo francese Espace. Il tutto partendo proprio dalle opere di Regina giunte recentemente in collezione. Prevista anche la pubblicazione, a cura di Alessandro Giammei e Ara Merjian, del volume monografico dedicato alla scultura moderna in Italia, Fragments of Totality, edito da Yale University Press.

L’archivio è consultabile previo appuntamento. Per contatti: archivioregina.it – info@archivioregina.it – 340.4626900.

Immagine fornita da Ufficio Stampa Lara Facco P&C