Biblioteca Consorziale di Viterbo, si riparte con il prestito. Novità per la sede di Piazza Verdi

30 Maggio 2020

Dopo il periodo di chiusura dovuto all’emergenza Covid-19, la Biblioteca Consorziale di Viterbo riparte dal 3 giugno 2020 con una serie di novità e, ovviamente, prescrizioni da seguire per garantire la sicurezza di utenti, dipendenti e collaboratori.

La riapertura della sede di Viale Trento seguirà l’orario 9.00-13.00 e 14.30-19.00, limitatamente alla restituzione e per il prestito locale. Il servizio di prestito sarà erogato esclusivamente su prenotazione al numero 0761.228162 (interno 10) o via mail all’indirizzo anselmi@bibliotecaviterbo.it, concordando in anticipo il giorno e l’ora del ritiro. Per consultare il catalogo dei testi a disposizione, si può visitare il sito http://opac.regione.lazio.it/SebinaOpac/.do, specificando la ricerca sul Consorzio Biblioteche di Viterbo.

Qualora si dovessero riscontrare difficoltà, contattare i numeri sopra indicati e specificare il titolo richiesto. Sarà poi premura dell’incaricato, farlo trovare una volta pattuita la data di ritiro. Nella mail di prenotazione andrà specificato il titolo, l’autore e la collocazione del volume richiesto, il nome e cognome dell’utente ed il numero di tessera di iscrizione alla biblioteca. Si potranno prendere in prestito fino a 4 libri e 2 DVD. Le sale lettura rimarranno temporaneamente chiuse e non sarà possibile muoversi all’interno della struttura. È obbligatorio l’utilizzo delle mascherine e dei guanti; gli utenti potranno altresì essere sottoposti a controllo della temperatura all’ingresso tramite termoscanner.

Sarà istituito un servizio di prestito a domicilio per coloro che non hanno possibilità di recarsi in biblioteca: tale servizio verrà svolto nei giorni di martedì e giovedì pomeriggio, su prenotazione, al numero 0761.228162 (interno 10) o via mail all’indirizzo anselmi@bibliotecaviterbo.it.

La Biblioteca, inoltre, metterà a disposizione il proprio mezzo anche in funzione della comunità. Impegnandosi, sempre previa prenotazione ai contatti sopra indicati,  a consegnare beni di primissima necessità a coloro che in questo difficile momento ne hanno più bisogno.

Nonostante il periodo di interruzione – spiega il commissario straordinario Paolo Pellicciala Biblioteca Consorziale non si è fermata. Al contrario, sono stati mesi di grande fermento, che ci hanno permesso di poter mettere in campo azioni che a lungo erano state rimandate e che permetteranno a tutti noi di fruire differentemente del patrimonio stesso della biblioteca. Nella sede di Viale Trento siamo andati avanti con dei lavori di catalogazione, scarto e informatizzazione del patrimonio librario e audio-visivo, nonché nel progettare e predisporre l’installazione di tutte le attrezzature e dei sistemi di protezione strettamente necessari in vista della riapertura. In questi due mesi abbiamo quindi intrapreso lavori ingenti, spesso faticosi, ma strettamente necessari. Il personale della Biblioteca non ha lesinato il suo impegno, conscio che l’impegno per la comunità era il modo migliore e più altruista per far fruttare un momento di triste chiusura al pubblico“.

Novità in vista, inoltre, per la sede della Biblioteca Comunale di Piazza Giuseppe Verdi, chiusa da vari mesi e oggetto di un piano di rigenerazione formale funzionale. Lo storico edificio di Palazzo Santoro sarà interessato a breve da un complesso piano di recupero teso a sanare molteplici e annose problematiche della sede: l’abbattimento delle barriere architettoniche, la creazione di ascensori, il completo rifacimento degli impianti elettrici, di riscaldamento e dei servizi igienici

“Si tratta in buona sostanza di trasportare nella modernità una sede rimasta cristallizzata al dopoguerra – continua Pelliccia – Erano lavori non più rimandabili, e che saranno resi possibili grazie a un finanziamento della Regione Lazio che ha creduto nella nostra visione di biblioteca. L’inizio di questi lavori, però, richiedeva un’attentissima fase di progettazione, anche e soprattutto vista la necessità di tutelare e quindi programmare lo spostamento temporaneo di tutte le collezioni in un’altra sede. Non si tratta però di una semplice programmazione di uno spostamento e di una ristrutturazione, ma piuttosto di mettere a punto strategie contestuali di riscoperta e valorizzazione di questo patrimonio storicamente importantissimo che rappresentano a tutti gli effetti la storia della nostra comunità“.