La situazione sanitaria mondiale contribuisce ad allarmismi ed è fonte di stress. Tutto questo genera in tutti uno stato di tensione subdolo, non apparente, che potrebbe sfociare in manifestazioni di ansia di vario genere.
La componente cognitiva è la preoccupazione, cioè la tendenza a formulare una catena di pensieri preoccupanti: “E se…” Se estremo, viene definito rimuginio: una catena di pensieri ed immagini, carica di emotività negativa e relativamente incontrollabile e pervasiva. Impegna molto tempo, incontrollabile, focalizzata su situazioni relativamente significative e importanti ma legate ad aspetti personali futuri, selettivamente distorta sulla minaccia ed associato a una ristretta idea di autonomia.
Per provare ad affrontare tale difficoltà si mettono spesso in pratica comportamenti o azioni che invece mantengono vive ansia e preoccupazione: obbligarsi a non pensare (voler tenere la mente sotto controllo), auto-rassicurazione, criticarsi, sopprimere le emozioni, cercare rassicurazioni dagli altri. Esistono alcuni principi chiave per gestire e sconfiggere l’ansia: prenderla per quella che è, un fenomeno della mente, fronteggiare gradualmente le paure e imparare a conoscere il corpo e a saperlo gestire, attraverso l’apprendimento del rilassamento muscolare o una tecnica di meditazione.
Dott.ssa Monia Cosimi
psicologa, psicoterapeuta, consulente familiare