batiscafo trieste

Batiscafo Trieste: una copia fedele in Piazza Unità d’Italia


data: dal 5 ottobre al 9 novembre 2025

luogo: Piazza Unità d'Italia, Trieste

orario: n.d.

Una riproduzione fedele in scala reale (1:1) del batiscafo Trieste è visibile a Trieste, in Piazza Unità d’Italia, dal 5 ottobre al 9 novembre 2025 in occasione della manifestazione velica Barcolana 2025.

Il capoluogo giuliano accoglie e riabbraccia uno dei simboli più straordinari della sua storia scientifica e culturale. Il batiscafo Trieste è stato il sommergibile che nel 1960 conquistò il primato assoluto immergendosi nella Fossa delle Marianne fino a 10.916 metri, con a bordo lo scienziato svizzero Jacques Piccard e il tenente della Marina statunitense Don Walsh.

Un’impresa senza precedenti, che segnò l’immaginario collettivo del Novecento e diede alla città un posto speciale nella mappa dell’innovazione tecnologica mondiale. La copia del batiscafo Trieste sarà poi collocata definitivamente al Museo della Guerra per la Pace Diego de Henriquez.

A lanciare la prima idea della sua riproduzione in scala ed esposizione a Trieste è stata l’Associazione Mare Nordest, attiva dal 2012 nella diffusione della cultura del mare e nella sensibilizzazione sui temi ambientali. Rolex ha supportato l’iniziativa e reso disponibile una copia dell’orologio che accompagnò l’impresa nella Fossa delle Marianne nel 1960. A realizzare l’opera la M23, azienda di Ciserano (BG) di rilievo internazionale nel settore dei sommergibili avanzati e delle camere iperbariche.

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Batiscafo Trieste: origini giuliane e una visione di pace

Il progetto del batiscafo Trieste fu il frutto dell’ingegno di Auguste e Jacques Piccard, pionieri dell’esplorazione atmosferica e abissale. Ma la città giuliana ebbe un ruolo decisivo grazie a Diego de Henriquez, collezionista e visionario che seppe intuire il valore pacifista e scientifico di quell’impresa.

Fu lui a incoraggiare i Piccard a scegliere Trieste come base per la realizzazione del nuovo mezzo. Questo venne costruito nei Cantieri Riuniti dell’Adriatico di Trieste e Monfalcone, con la cabina pressurizzata forgiata alle Acciaierie Terni.

De Henriquez vide nel batiscafo non solo un veicolo di esplorazione, ma un simbolo etico. La dimostrazione che la tecnologia, nata per la guerra, poteva diventare strumento di conoscenza e di pace. La collocazione della replica proprio nel museo a lui dedicato rappresenta dunque un ritorno a casa e un omaggio alla sua eredità.

Il batiscafo Trieste originale misurava 15,40 metri di lunghezza, 3,5 metri di diametro e 8,5 metri di altezza, con un dislocamento di 51 tonnellate. La sua parte più straordinaria era la cabina sferica pressurizzata in acciaio al molibdeno. Dal diametro di 2 metri e con spessori fino a 15 cm, era capace di resistere a pressioni fino a 11 tonnellate per centimetro quadrato.

Immagini fornite e autorizzate da Ufficio Stampa Volpe & Sain



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