Canova tra innocenza e peccato a Rovereto


data: dal 17 dicembre 2021 al 18 aprile 2022

luogo: Mart (Corso Bettini 43), Rovereto Tn

orario: martedì-domenica 10.00-18.00 / venerdì 10.00-21.00 / lunedì chiuso

Canova tra innocenza e peccato è il titolo della mostra visitabile a Rovereto (TN) presso il Mart (Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto), l’edificio progettato nella città trentina da Mario Botta e attualmente presieduto da Vittorio Sgarbi.

Ed è proprio Sgarbi l’ideatore dell’esposizione, a cura di Beatrice Avanzi e Denis Isaia. Un allestimento che celebra in oltre 200 opere l’eredità di uno dei maggiori scultori di tutti i tempi: Antonio Canova (1757-1822). In occasione del secondo centenario della morte del maestro veneto del neoclassicismo, la mostra propone un dialogo tra un corpus di sue opere e quelle di artisti contemporanei. Un’esplorazione dell’attualità, dalla fotografia alle esperienze scultoree più recenti e significative, che mette in luce nessi, continuità e contrapposizioni.

Il tema di tale dialogo è il corpo e le sue numerose declinazioni della bellezza. Con i suoi capolavori, Canova ha incarnato l’ideale di una bellezza eterna. Una bellezza fondata su principi di armonia, misura, equilibrio. E così si è affermato come massimo esponente del neoclassicismo italiano. Erede della perfezione della scultura greca, ha saputo interpretare le istanze di un’epoca inquieta, a cavallo tra due secoli, dominata dall’impero napoleonico. La sua ricerca, ricca di rimandi al passato, si apre al futuro perpetuando il suo ideale estetico.

Canova tra innocenza e peccato: gli artisti

La mostra Canova tra innocenza e peccato indaga come la sua eredità abbia influenzato i linguaggi contemporanei. Essa presenta alcune tra le più significative esperienze artistiche nel campo della fotografia e della scultura. Il tutto alla ricerca di un ideale di bellezza che lungo il percorso espositivo trova declinazioni diverse. Si va infatti dall’imitazione alla celebrazione, fino alla messa in discussione e alla negazione.

Così ecco gli scatti di Irving Penn, Horst P. Horst, Carla Cerati, Eikoh Hosoe, Helmut Newton e Robert Mapplethorpe; le sculture di Adolfo Wildt, Leone Tommasi, Francesco Messina, Elena Mutinelli, Livio Scarpella, Massimiliano Pelletti, Giuseppe Bergomi, Giuseppe Ducrot, Filippo Dobrilla, Ettore Greco e Igor Mitoraj. Una sezione della mostra è dedicata anche ai “traditori” degli ideali estetici di Canova, artisti che hanno perseguito lo studio del corpo secondo canoni di bellezza differenti. Tra loro, Miroslav Tichý, Jan Saudek, Joel-Peter Witkin, Sally Mann, Mustafa Sabbagh, Nadav Kander, Aron Demetz e Fabio Viale.

Con questa esposizione prosegue la linea di riflessione tra antico e contemporaneo che il museo trentino persegue con le mostre già realizzate su Caravaggio, Raffaello e Botticelli. Essa include, tra l’altro, un nucleo di fotografie di Luigi Spina tratte dal progetto editoriale Canova. Quattro tempi, edito da 5 Continents Editions. Si trovano nella sezione dedicata ai fotografi che hanno immortalato le opere di Canova custodite a Possagno, il suo paese natale, con gli scatti di Paolo Marton, fratelli Alinari e Aurelio Mendola.

Foto in alto: Antonio Canova, ‘Endimione’ / da Mart.tn.it

canova elena mutinelli ali di pietra

Elena Mutinelli, “Ali di pietra” / foto fornita dall’artista.



tel: 0464438887

e-mail: info@mart.tn.it

web: www.mart.tn.it