finché mela non ci separi

“Finché mela non ci separi” debutta a teatro a Roma


data: 13-14 novembre 2021

luogo: Teatro Marconi (Viale Marconi 698E), Roma

orario: sabato 21.00 / domenica 17.30

Debutta al Teatro Marconi di Roma Finché mela non ci separi. Disquisizioni biologiche su differenti vedute amorose, diretto e interpretato da Matteo Milani con Lara Balbo e Francesco Mastroianni.

Sabato 13 novembre 2021 alle ore 21.00 e domenica 14 alle ore 17.30 la compagnia TU/UT presenta uno spettacolo liberamente tratto da Il diario di Adamo ed Eva di Mark Twain. Un’opera scritta tra il 1904 e il 1905 come rivisitazione satirica del celebre mito biblico. Un inno alla bellezza, alla forza e alla complessità dell’unione.

Milani, Balbo e Mastroianni, dopo esperienze con Gigi Proietti al Globe Theatre e in produzioni teatrali e televisive, ritornano alle origini sceniche. E raccontano allo spettatore la potenza intrinseca dell’amore che rinnova, in un tempo ostico, la speranza di una nuova “resurrezione”. Finché mela non ci separi si rifà ad uno dei testi moderni più belli mai scritti, dove viene posta l’attenzione sull’unico vero motore che unisce gli esseri umani per quanto diversi possano essere: l’amore.

Finché mela non ci separi: Adamo ed Eva come oggi?

Adamo ed Eva, chi erano, come si guardavano, erano così tanto diversi da un uomo e una donna dei giorni d’oggi? Un uomo, Adamo. Una donna, Eva. Quindi una coppia. E poi, l’amico della coppia, migliore amico di lui e di lei, confidente, terapista di coppia all’evenienza, factotum all’occorrenza. Una piccola piramide sociale che ha come base Lui e Lei in un continuo tendere verso il vertice, alla ricerca di approvazione, confidenza, consolazione, sfogo, pace.

In un’epoca in cui l’amore eterno sembra passato di moda, è necessario rinnovarne la speranza. Il frutto proibito, ossia la caduta dell’Eden, la crisi in cui ogni relazione può ritrovarsi, l’errore quindi, sarà per loro stimolo per giungere a una vera e profonda conoscenza reciproca. Il segreto è la tolleranza che, nell’accettazione delle reciproche fastidiose diversità, consente di raggiungere il traguardo faticoso di una vita in comune. L’amore è una piacevole conquista, non un idillio.

L’idea della messa in scena nasce da due esigenze. Da una parte la necessità di raccontare la bellezza e complessità del rapporto tra gli esseri umani, in questo caso tra uomo e donna, dall’altra quella di portare lo spettatore all’interno di una dimensione metaforica dove l’uomo e la donna diventano due stereotipi che spingono sull’acceleratore delle proprie nevrosi e peculiarità. Perché Adamo ed Eva? Perché sono temporalmente distanti da noi, perché si fanno carico, con leggerezza, del giudizio che abbiamo alimentato in secoli di evoluzione verso l’altro, perché rappresentano l’ironia della vita che ci “costringe” a convivere in uno spazio “finito”, la Terra, e ci esorta a combinare qualcosa di bello tra noi.



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