sub mostra macte

“Sub”, l’arte italiana non è solo eurocentrica


data: dal 18 febbraio al 14 maggio 2023

luogo: MACTE - Museo d'Arte Contemporanea di Termoli (Via Giappone), Termoli Cb

orario: mercoledì-domenica 10.00-13.00 / 15.00-19.00

Il MACTE – Museo di Arte Contemporanea di Termoli (CB) ospita dal 18 febbraio al 14 maggio 2023 Sub, mostra a cura di Michele D’Aurizio che riflette sulla dimensione transnazionale dell’arte italiana del secondo dopoguerra e sui dialoghi tra neoavanguardia italiana ed esperienze radicate in altre geografie.

Esposte nella struttura molisana di Betty Danon, Antonio Dias, Jorge Eduardo Eielson, Hsiao Chin,Tomás Maldonado, Roberto Sebastián Matta, Carmengloria Morales, Hidetoshi Nagasawa, Joaquín Roca-Rey. Tutti artisti nati in Asia o in Sudamerica e che nel secondo dopoguerra hanno trascorso soggiorni più o meno lunghi in Italia. E, in alcuni casi, vi ci sono definitivamente trasferiti.

Unno sguardo inedito su posizioni tangenti la scena dell’arte italiana, considerate a torto periferiche rispetto alle influenze europee e statunitensi. La mostra nasce da due anni di ricerca di D’Aurizio. Il curatore ha ricevuto invito dalla direttrice Caterina Riva a concepire una mostra per il museo che tenesse conto della sua posizione geografica e della sua collezione legata al Premio Termoli.

sub mostra macte

Il progetto espositivo di Sub

La mostra Sub ipotizza che le ricerche dei nove artisti (anche laddove legate alla tradizione artistica occidentale) abbiano radici lontane. Cioè in culture visive emerse alla periferia del mondo globalizzato. Affiliati a importanti movimenti culturali quali Arte Concreta, Arte Povera, Femminismo, Nuove Tendenze, Pittura Analitica e Design Radicale, questi artisti sono raramente hanno ricevuto riconoscimento per i contributi che vi hanno apportato. Le loro opere hanno scosso i fondamenti teorici dell’arte moderna e contemporanea italiana rivelandone l’impostazione eurocentrica.

Il titolo della mostra evoca una dimensione sotterranea, con riferimento diretto alla posizione marginale a cui molti di loro sono stati relegati dalle politiche culturali del sistema dell’arte italiano. Tuttavia, la mostra considera la “sotterraneità” come una condizione che può essere stimolo e motore della creazione artistica.

Nelle ricerche degli artisti esposti le topografie dell’arte italiana si espandono e stratificano. Arrivano a includere terre d’origine a sud dell’equatore. Si intrecciano alle politiche culturali del Terzomondismo e dei movimenti di decolonizzazione. Investono riflessioni sulla condizione di subalternità rispetto a un passato di colonialismo politico e a un presente segnato dalla struttura coloniale del potere. Infine, abbracciano preoccupazioni politiche, estetiche e spirituali spesso estranee alle conversazioni dominanti nella società italiana dell’epoca.

Foto © Gianluca Di Ioia fornite da Ufficio Stampa Lara Facco P&C



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