
Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo a Firenze
data: dal 1° maggio al 30 giugno 2022
luogo: Palazzo Vecchio (Piazza della Signoria), Firenze
orario: lunedì-martedì-mercoledì-venerdì-sabato-domenica 9.00-19.00 / giovedì 9.00-14.00
Il Quarto Stato, la celeberrima tela di Giuseppe Pellizza da Volpedo dipinta dal 1898 al 1902, è esposta a Firenze, nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, dal 1° maggio al 30 giugno 2022.
L’opera è concessa in prestito eccezionale dal Museo del Novecento di Milano in occasione della Festa dei Lavoratori, grazie alla collaborazione tra le due città già avviata in occasione della mostra sulle Tre Pietà di Michelangelo al Museo dell’Opera del Duomo.
La presentazione della grande tela di Pellizza da Volpedo nella sede del Comune, a cura di Danka Giacon e Sergio Risaliti, costituisce un’occasione unica per ammirare nel capoluogo toscano uno dei capolavori dell’arte italiana. Un dipinto che irrompe con il suo profondo significato politico e sociale all’ interno dello scenario rinascimentale che adorna il monumentale Salone dei Cinquecento.
Il Quarto Stato (la classe lavoratrice) rappresenta una risposta ai sanguinosi eventi milanesi del 1898, quando, durante i moti popolari, il generale Bava Beccaris fece sparare sulla folla provocando una strage. Risente profondamente del socialismo umanitario ed evoluzionistico maturato nel tempo dall’artista. La folla non è ritratta in un momento di protesta, ma avanza sicura verso un futuro più sereno. L’opera esprime con potenza realistica ed espressiva il mondo del lavoro, richiamando tematiche legate alle lotte per i diritti e ai principi costituzionali.
Il Quarto Stato: la storia e il soggetto
Acquisito dal Comune di Milano nel 1920, il Il Quarto Stato dal 2010 si trova oggi al Museo del Novecento di Milano. La presenza dell’opera a Firenze trova altresì giustificazione storico-artistica nelle vicende biografiche dell’artista. Pellizza, infatti, qui soggiornò frequentando l’Accademia di Belle Arti, sotto l’insegnamento di Giovanni Fattori.
Dopo i primi bozzetti, nel 1898 Pellizza ideò un nuovo soggetto che riduceva il numero delle figure sullo sfondo. E, aumentando le dimensioni del supporto, avvicinava i personaggi in primo piano allo spettatore rendendoli più monumentali e realistici. Il Quarto Stato è presentato al pubblico per la prima volta nel 1902 a Torino. L’opera però viene interpretata come una scena di rivolta o sciopero e quindi ripugnata dai benpensanti e dalle autorità.
Ne Il Quarto Stato figure, studiate dal vero, simboleggiano la forza e lo spirito utopista del lavoro. Tra esse anche donne, madri e bambini, a rappresentare la volontà di cambiare il futuro, assegnando alla donna un ruolo altrettanto centrale nella rivendicazione politica e sociale. L’attenzione alla gestualità è evidente e profonda. La vicinanza dei corpi dà un valore di compattezza alla marcia e all’ideale che la muove. Pellizza, infatti, riuscì a combinare un’osservazione indiretta della massa dei contadini, trasfigurandoli secondo il modello precedente della Scuola di Atene di Raffaello la cui iconica espressività si scopre nelle figure in prima linea.
Foto fornite da Ufficio Stampa Lara Facco P&C