Le “Riflessioni notturne” di Giovanni Soccol a Venezia
data: dal 5 maggio al 1° ottobre 2023
luogo: Museo Fortuny (San Marco 3958), Venezia
orario: 10.00 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00) / martedì chiuso
Riflessioni notturne è la mostra di Giovanni Soccol visitabile a Venezia presso il Museo Fortuny (piano terra) dal 5 maggio al 1° ottobre 2023. A cura di Chiara Squarcina, è promossa da Comune di Venezia e Fondazione Musei Civici Veneziani.
L’esposizione consiste in un’installazione composta da un ciclo di dieci opere pittoriche inedite dell’artista veneziano. La tematica nasce dalla visione di un’architettura veneziana che sorge dall’acqua, dove riflettendosi si dissolve. Soccol ha voluto, infatti, rappresentare il fascino di un’apparizione che può svanire, appartenendo più al sogno che alla realtà.
Per questa serie di dipinti Soccol ha scelto dieci architetture-simbolo che si affacciano sul Canal Grande, a partire dalla Dogana de Mar fino alla Chiesa di San Simeone. Ognuna di esse ha suscitato in lui un interesse particolare, risoltosi in un dialogo formale e spirituale.
Le tele, il cui telaio misura 200 centimetri di altezza per 150 di larghezza, sono dipinte a tecnica mista. Ossia base a tempera magra, corpi ad emulsione acqua in olio, velature oleo-resinose. Il tutto preparato direttamente nell’atelier dall’artista, seguendo una ricerca sulle metodologie storiche tradizionali.
Giovanni Soccol: l’artista
Giovanni Soccol è pittore, architetto e scenografo. Si forma artisticamente negli anni Cinquanta sotto la guida di Ilse Bernheimer e Gennaro Favai e poi di Guido Cadorin. Nel 1956 frequenta la Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia e si laurea in Architettura nel 1967 con relatore Carlo Scarpa. Nel 1974 succede a Mario Deluigi nella cattedra di Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Venezia. La sua prima personale si tiene a Trento, alla Galleria Argentario, nel 1969.
La pittura di Soccol, nel periodo non figurativo, sviluppa una percezione emozionale e impalpabile del mondo, fatta di micro-segni, punti colorati e cromie vibranti che caricano l’opera pittorica di una forte valenza psicologica. Ne sono compiuta espressione le serie delle Visioni e dei Mesi. Segue quindi un accostamento alla figurazione attraverso le Isole e le Basiliche, alla fine degli anni Ottanta.
Nella sua produzione successiva, le Petroliere, i Teatri, le Maree e i Labirinti d’invenzione, caratterizzata da immagini di grande potenza onirica, gioca un ruolo primario un tessuto pittorico volto a ottenere effetti di luminosità nel contrasto chiaroscurale delle masse.
Foto da Ufficio Stampa Fondazione Musei Civici Venezia