Gli spazi per l’intraducibile di Sveva Angeletti
data: dal 17 settembre al 30 gennaio 2025
luogo: art’otel Rome Piazza Sallustio (Piazza Sallustio 18), Roma
orario: tutti i giorni
Where to / Spazi per l’intraducibile è la mostra personale di Sveva Angeletti, a cura di Sofia Di Gravio, allestita a Roma nella galleria d’arte dell’art’otel Rome Piazza Sallustio.
L’esposizione, pur presentando opere singole e autonome, si struttura come un’unica installazione immersiva e coinvolgente. In essa i confini tra video e superficie, immagine e testo, presenza e riflesso si sfaldano.
Angeletti, artista romana nata nel 1991, non propone un’esposizione nel senso tradizionale, ma costruisce un ambiente in cui le opere contaminano lo spazio e lo assorbono. La mostra è aperta tutti i giorni con ingresso libero.
Sveva Angeletti: le opere in mostra
La mostra presenta Tell me about it, una serie di pannelli stampati su dibond spazzolato. Immagini del corpo filtrate fino ad arrivare a un’astrazione fotografica, attraversate da una luminosità residua che le rende simili a fossili. Su queste superfici si innestano testi scritti da una penna guidata da un plotter 2D. Frammenti di conversazioni, letture e racconti che emergono e scompaiono senza mai diventare una narrazione compiuta. L’errore – umano o meccanico – si trasforma così in un dispositivo poetico, traccia di un pensiero che non riesce a farsi linguaggio.
Oltre a queste opere viene presentato Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? Un video dittico che dialoga in modo irregolare con il resto della mostra. Due corpi corrono in direzioni opposte senza mai incontrarsi, mentre sullo schermo scorrono immagini frammentarie e disorientanti, accompagnate da un suono che amplifica la tensione.
Questo slittamento del significato trova una chiave interpretativa nella riflessione della filosofa e psicanalista Julia Kristeva: il linguaggio non è mai saldo, ma nasce da una tensione continua tra strutture simboliche e ciò che le eccede. È in questa frattura che Sveva Angeletti abita la propria ricerca, dando forma a un’esperienza di smarrimento che si manifesta come materia visiva, sonora e corporea.
Immagini fornite e autorizzate da Sofia Di Gravio
