tracce del tempo brigitte amarger

“Tracce del tempo”, una mostra internazionale a Lecce


data: dal 20 maggio al 2 giugno 2023

luogo: Fondazione Palmieri (Vico dei Sotterranei), Lecce

orario: lunedì-sabato 17.00-21.00 / domenica e mattina su appuntamento 10.00-13.00

Tracce del tempo è la mostra collettiva d’arte contemporanea a cura di Dores Sacquegna e Primo Piano LivinGallery, visitabile a Lecce presso la Fondazione Palmieri dal 20 maggio al 2 giugno 2023. Nell’allestimento sono esposte opere multidisciplinari, che includono anche performance e suono.

La mostra indaga le nozioni di tempo e spazio, intorno alle quali si sono progressivamente organizzati i diversi settori del sapere. Le opere dei 21 artisti e performer internazionali sono suddivise in tre tempi: Tempo ciclico (mitologico), Tempo storico e Tempo cosmico. Tutte e tre le dimensioni interagiscono tra di loro e rappresentano una condizione di possibilità di esperienza e di conoscenza del proprio Io divino o stato dell’essere. Cioè quella primitiva sorgente che gli antichi chiamavano apocalisse o rivelazione.

Nella trilogia tra tempo mitico, storico e cosmico, in mostra tre grandi installazioni dell’artista francese Brigitte Amarger, che gioca tra geografie dell’esodo, storia e memoria, corpo e cyberspazio. Mondi fluttuanti e crittografie zen si trovano nelle opere pittoriche dell’artista francese Claudie Bastide. Ritmi, algoritmi e segni sono presenti nelle vibranti tele di Nena Cirkovic, artista serba residente in Austria. La luce come rivelazione del nostro Io divino nell’opera della slovena Ines Fugina-Malnar.

Le questioni dell’identità tra memoria, mortalità e rinascita sono visibili nelle micro-sculture di oggetti della nostra quotidianità, visti come elementi istrionici e antropomorfi dall’artista americano Ronald Gonzalez. Tempo ciclico nel rituale della danza e relazioni sui comportamenti di coppia figurano nelle opere pittoriche della canadese Pnina Granirer.

Tracce del tempo: attraverso le opere esposte

Natura e caducità nelle installazioni di elementi naturali dell’artista americana Dena Haden e nelle opere ready made dell’olandese Hannie Kortland. Campi magnetici di informazione nello spazio fenomenologico con il polittico pittorico dell’artista cinese Ping He. Guerra nella quinta dimensione con le fotografie a bassa velocità di oggetti in movimento dell’artista polacco Pawel Opalinski. Sequenze di natura al limite dell’entropia, le opere della designer e artista francese Marie Piselli.

Bellezza, morte, trasformazione e rinascita nelle opere evocative dell’artista sudafricana Lize Krüger, residente nel Regno Unito. La scrittura come traccia della nostra identità fisica, psicologica e sociale nella micro-scultura di Masha Luch, artista siberiana che vive in Montenegro. Scrittura e simbologie legate ai temi del tempo nelle opere multimateriche dell’artista lussemburghese Margot Reding-Schroeder, realizzate con cera, polveri di pietra, transfer che donano un senso di eternità.

Tempo e spazio, fisicità e fluidità nella scultura di Maudegrasse, artista americano e nelle opere pittoriche dell’artista tedesca Verena Schwarz, residente in New Messico. Quest’ultima interroga la scienza e l’evoluzione della terra e dei moti marini. Più visionaria è l’opera di Marco Riha, austriaco, vive e opera in Messico, con una pittura che rappresenta una figura zoomorfa che sogna interi mondi dallo spazio. Scoprire le proprie radici identitarie in un viaggio tra memoria e ritmi lenti nelle fotografie dell’artista statunitense Anthony Kyle Rotelli. Infine, storie di pietre nel tempo ciclico della memoria dei luoghi, tra passato e presente, nell’installazione dell’artista italiana Teresa Vella.

Foto: opera di Brigitte Amarger / fornita da Ufficio Stampa Primo Piano LivinGallery



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