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Marta e Valentano, nuove terre di street art con i PAT

2 Marzo 2021

Marta e Valentano sono nuove terre di street art in questo inizio 2021. I due borghi del Viterbese, grazie al bando della Regione Lazio Street Art, si sono aggiudicati gli interventi artistici dei Pittori Anonimi del Trullo di Roma.

Il bando, che ha finanziato dieci opere di street art su tutto il territorio regionale, ha come obiettivo dare un volto nuovo ad aree urbane poco curate, se non degradate o abbandonate. I PAT hanno vinto con il progetto Marta-Valentano: tra storia, leggenda, scienza – Amalasunta e Ruffini. Gli abitanti dei due paesi, ma anche i turisti del weekend, stanno vedendo apparire un po’ alla volta, su muri e serrande, opere che raccontano di due personaggi cari a queste terre: Paolo Ruffini a Valentano e la regina Amalasunta a Marta.

A Valentano, l’amministrazione comunale ha individuato l’area da riqualificare nel portico sotto la Rocca Farnese e la cinta muraria che delimita il borgo antico. Si tratta di 24 serrande che si affacciano su un piazzale da cui si intravede il Lago di Bolsena e la vallata sottostante. Arrivando al paese da Via Guglielmo Marconi, se non state guidando, buttate un occhio a sinistra quando la strada scende: un “serpente” colorato catturerà la vostra attenzione.

A Marta, invece, più che di riqualificazione si parla di abbellimento. Gli interventi si stanno concentrando su dei muri nei pressi dei campi sportivi, nella zona del Lungolago. E proprio sulla passeggiata, a sinistra del porto, arriveranno tre nuove panchine dipinte.

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Le street artist coinvolte a Marta e Valentano

Ma chi sono le street artist coinvolte e cosa stanno facendo? Manuela Merlo Uman, Violetta Carpino, Giusy Guerriero e Sara Amoruso (in arte Sempre Lucida) con pennelli e bombolette spray stanno regalando ai due borghi un tocco di colore, bellezza e allegria. Sotto il portico di Valentano, a lavori finiti, si potrà ammirare il talento di Manuela Merlo Uman nel ritratto di Paolo Ruffini, celebre matematico, medico e filosofo nato qui nel 1765. Sue sono anche le scritte che ripropongono i versi poetici gentilmente offerti al paese dalla dottoressa Antonietta Scipio (vice presidente della Unitre).

Violetta Carpino, su quattro serrande adiacenti, ha dato vita alla sua personale interpretazione del trattato sull’immaterialità dell’anima, scritto da Ruffini. Tra giochi di colore e di vuoto-pieno, trovano vita il materiale della razionalità e l’immateriale della profondità di spirito, entrambi aspetti interconnessi nell’essere umano.

Armata di bombolette spray, invece, Giusy Guerriero sta verniciando le serrande della Unitre. Tema scelto per le sue illustrazioni sono le mani di anziani che prendono e stringono i libri, simbolo della sete di conoscenza che resiste e tiene a bada lo scorrere del tempo. Infine la serranda della Protezione Civile è stata affidata alla creatività di Sempre Lucida. L’artista l’ha decorata con un fumetto raffigurante un volontario.

I murales di Marta sono opera di Sempre Lucida, che su tre muri nei pressi dei campetti ha rappresentato una scena che ricorda attimi di vita di pescatrici e pescatori durante il medioevo, e di Manuela Merlo Uman, che si è occupata del murale dedicato alla storia della regina Amalasunta. Figlia di Teodorico, morì tragicamente sull’Isola Martana dove era stata fatta imprigionata dal cugino Teodato.

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La street art e i Pittori Anonimi del Trullo

La loro fama, grazie al fondatore Mario D’Amico, ha da tempo oltrepassato i confini della borgata romana in cui tutto nacque diversi anni fa. Mario e i Pittori Anonimi del Trullo, infatti, hanno trasformato il Trullo da anonima periferia ai margini della città a vero e proprio museo a cielo aperto di street art.

Chi conosce i PAT pensa subito a Mario D’Amico. Perché è lui, insieme a poche altre persone, che ha dato inizio a tutto. La sua missione è portare la bellezza ovunque manchi. Dove c’è la bellezza le persone sono più felici e vivono meglio, anche nei momenti di difficoltà.

In principio uscivano di notte per dipingere muri e ripulire strade o angoli di giardini. Ed erano anonimi, perché nessuno sapeva chi fossero. L’anonimato, però, dura poco. Dalle facciate dei palazzi del Trullo finiscono ben presto a dare vite nuove a diversi luoghi ed edifici sparsi per la capitale, come scuole e stazioni. Ora, finalmente, la loro maestria sta uscendo da Roma e fa tappa nella Tuscia viterbese per lasciare tutti a bocca aperta.

Elisa Pizza

Foto: Vivendo a Piedi Nudi di Elisa Pizza

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