presepe di francesco assisi

Il Presepe di Francesco ad Assisi: una realizzazione made in Umbria

23 Dicembre 2020

Nonostante le limitazioni sono state migliaia le persone che, osservando le disposizioni anti Covid-19, si sono recate ad Assisi (PG) dall’8 dicembre 2020 per ammirare le video proiezioni impaginate sulle facciate dei principali monumenti della città e le installazioni presepiali collocate a ridosso di questi monumenti.

Dalla Basilica Superiore di San Francesco, al Duomo di San Rufino fino a Piazza del Comune, un bellissimo itinerario che ha scaldato il cuore di tante persone suscitando anche un interesse mediatico su scala nazionale e internazionale.

Il merito di questa progettualità fa capo al Sacro Convento di Assisi, che assieme alla città di Assisi ha voluto fortemente questa iniziativa dando la possibilità a numerose aziende di cimentarsi in un’impresa che ha assunto delle dimensioni mai viste in precedenza nella regione. Un’occasione di lavoro, quindi, anche per alcune realtà locali; in primis per l’ATMO di Bastia Umbra che ha realizzato le 53 statue del Presepe di Francesco e che si sta accingendo, negli ultimi giorni prima di Natale, a completare l’installazione con nuovi sorprendenti ingressi.

Abbiamo accettato questa sfida – dichiara Valerio Giombolini, direttore di ATMO – che all’inizio appariva impossibile per i tempi ristretti che ci sono stati assegnati e che solo la forza e il coraggio di un team già molto affiatato ha potuto non solo cogliere ma anche vincere. Siamo molto orgogliosi di aver contribuito alla realizzazione di un progetto molto bello e pieno di valori e ringraziamo il Sacro Convento di Assisi di averci rinnovato la sua fiducia”.

Il Presepe di Francesco nasce dalla geniale intuizione di riprendere i personaggi del ciclo pittorico giottesco ospitati presso la Basilica di San Francesco e di modellarli in 3D per poi riprodurli a una dimensione leggermente superiore a quella reale. “E’ stato bello – aggiunge Edoardo Guarducci, coordinatore della produzione – vedere come le tecnologie digitali si siano mescolate a quelle ancora strettamente legate alla produzione artigianale. Dalla modellazione 3D alla robotica, dai lavori di falegnameria a quelli di decorazione pittorica, è stato un susseguirsi armonico di saperi antichi e contemporanei che ci hanno di giorno in giorno sempre più emozionato”.

Per l’occasione ATMO ha realizzato un video nel quale vengono descritte le varie fasi di lavorazione. Immagini accompagnate da informazioni di carattere generale relative anche alle ore di lavorazione, ai materiali impiegati e alle tecniche di produzione. Ma i veri protagonisti di questa realizzazione sono stati: Laura Bucarini (direttrice della scenografia), Cristina Ducci (consulenza artistica e pittura), Moreno Bizzarri (pittore), Massimo Aristei (scenografo) e Marco Troppa (scenografo).

Riteniamo – conclude Eugenio Guarducci, presidente di Gioform – che questa esperienza possa ispirare anche altri ambiti culturali dove il mix tra tecnologia e la tradizionale manifattura scenografica possa essere declinato al meglio anche per valorizzare altri nostri tesori. Che questa progettualità parta dalla nostra piccola ma grande regione deve essere considerato un segnale di fiducia e speranza per il futuro, per il quale noi continueremo a impegnarci in un costante lavoro di ricerca e sviluppo di nuove idee”.

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