Alla ricerca della tomba di Alessandro IV: Viterbo protagonista su Sky TG24

4 Aprile 2018

Viterbo e il suo cuore, il Colle del Duomo, protagonisti di un lungo servizio di Lorenzo Gaggi andato in onda su Sky TG24  dal titolo Viterbo, l’enigma della tomba segreta del papa.

Nei sette minuti del servizio sul canale nazionale all-news, si racconta la storia del pontefice Alessandro IV e della sua sepoltura mai ritrovata da oltre sette secoli, “un mistero medioevale che nessuno è mai riuscito a svelare”, come lo definisce il giornalista, e del progetto internazionale di ricerca nato a Viterbo nel 2011 che coinvolge un’ottantina di esperti da tutto il mondo coordinati dal giovane archeologo spagnolo Alberto Pichardo.

L’obiettivo dichiarato è proprio individuare e riportare alla luce la tomba di Alessandro IV, incrociando le moderne analisi geofisiche del sottosuolo con gli indizi celati nelle fonti storiche, gli scavi archeologici e lo studio delle architetture. Pichardo quantifica costi e tempi: “Con 8 milioni di euro e un anno e mezzo di tempo, potremmo rivedere le spoglie del papa”, dicendosi sicuro di ritrovarle “al 100 per cento con il cuore e al 99 per cento con la scienza”, rispondendo al legittimo dubbio posto dal giornalista: “Ma non è che voi studiosi vi state sbagliando?“.

Il video di Sky TG24 mostra delle splendide immagini aeree del Colle del Duomo – dove esisteva un insediamento etrusco – e della città, con l’inconfondibile profilo dei Monti Cimini sullo sfondo e dettagli a cui solitamente non si fa caso come la pavimentazione della piazza, ma anche gli sconosciuti e antichissimi cunicoli scavati nel tufo che si snodano al di sotto della Cattedrale di San Lorenzo, risalenti a oltre duemila anni fa.

In particolare, gli studi geofisici individuano la possibile presenza di una cripta o camera sepolcrale proprio al di sotto dell’attuale Piazza San Lorenzo, determinata dal rilevamento di oggetti ferromagnetici di origine antropica, mentre gli indizi contenuti nelle fonti scritte suggerirebbero invece una collocazione della tomba – il ben noto “punto X” dei film alla Indiana Jones – all’interno del Duomo, presso l’abside della navata sinistra. Le indagini scientifiche sul Colle del Duomo hanno evidenziato, inoltre, una certa fragilità e instabilità del terreno, tanto che, si afferma nel servizio televisivo, l’edificio avrebbe bisogno di lavori di consolidamento.

La storia della tomba mai ritrovata di Alessandro IV e l’interessante progetto di ricerca, che merita il massimo sostegno, sono un chiaro segno della rilevanza che la città di Viterbo ha avuto nel corso dei secoli, e in particolare nella storia della Chiesa, nonché della grande quantità di segreti e tesori nascosti che tuttora conserva nelle sue viscere spesso dimenticate.

Papa Alessandro IV: chi era

Papa Alessandro IV, il cui nome era Rinaldo dei Conti di Segni, nacque a Jenne (oggi piccolo comune in provincia di Roma) intorno al 1199 e divenne pontefice nel 1254 all’età, piuttosto avanzata per l’epoca, di 55 anni. Era un uomo di cultura, si circondò dei maggiori teologi e saggi di quel periodo tra cui San Bonaventura da Bagnoregio, San Tommaso d’Aquino e Sant’Alberto Magno, fece santa Chiara d’Assisi e nel 1257 prese una decisione clamorosa: trasferire a Viterbo la sede papale, ritenuta più sicura rispetto a una Roma agitata da violente persecuzioni e sommosse. Per lo stesso motivo, in seguito alla sua improvvisa morte avvenuta nel 1261, le sue spoglie furono nascoste all’interno della cattedrale viterbese, onde evitare una profanazione. La ricerca della tomba è stata tentata più volte nel corso dei secoli.

Per la storia della città di Viterbo, l’importanza di Alessandro IV è collegata alla più nota tradizione del capoluogo della Tuscia: il trasporto della Macchina di Santa Rosa. Fu proprio il papa, il 4 settembre 1258, a disporre la traslazione del corpo incorrotto di Rosa dalla sua originaria sepoltura presso la Chiesa di Santa Maria in Poggio al monastero delle Clarisse, dove oggi sorge il Santuario dedicato alla patrona viterbese. Da questa processione ebbe origine l’attuale Macchina di Santa Rosa, che da un semplice baldacchino è diventata, nel corso dei secoli, la struttura attuale.

 

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