Avete mai sentito parlare di transizione ecologica? È un argomento che sta diventando talmente di grande attualità che il Governo Draghi gli ha dedicato anche un ministero.
In realtà, in Europa questo discorso è già ampiamente affrontato. Gli accordi di Parigi del 2015 hanno stabilito un comune impegno tra le nazioni per limitare il surriscaldamento globale. Da quella data in poi, con una serie di provvedimenti, i governi di ogni paese si impegnano al raggiungimento di questo obiettivo, mettendo in atto strategie mirate e precise. Anche se la strada da fare è ancora lunga.
La transizione ecologica è la necessità di “transitare” da sistemi di produzione e consumo preesistenti, a sistemi in grado di far crescere il capitale economico senza distruggere quello naturale, sociale ed umano. Cosa possiamo fare noi semplici cittadini, nella nostra quotidianità? Adottare i comportamenti giusti. Come utilizzare lampadine a basso consumo, prediligere un arredamento realizzato con materiali green, scegliere carte da parati ecologiche o introdurre piante capaci di ridurre l’inquinamento.
Transizione ecologica: alcuni esempi
Questo processo si sta pian piano attuando. Ad esempio, nel 40% delle ristrutturazioni edilizie, si cerca di aumentare l’efficienza energetica di un’abitazione installando pannelli solari per produrre ciò che ci serve, senza dover ricorrere ai metodi tradizionali, con termostati intelligenti che si possono programmare.
Anche la scelta dei tessuti è importante. Si preferiscono le fibre naturali come lana, canapa, iuta a un tessuto sintetico poiché, per produrre quest’ultimo, si utilizza la plastica, che può rilasciare sostanze dannose per il nostro apparato respiratorio. Infine, interessante è la realizzazione di giardini naturali con materiali che supportino la fauna selvatica. Come? Fornendo alle api, alle farfalle e ai coleotteri il cibo adatto a loro, posizionando siti di nidificazione sotto forma di piante native. Esistono in commercio anche delle confezioni di semi da piantare per attirare questo tipo di animali.
Insomma, ognuno di noi può fare la differenza, acquisendo quella consapevolezza necessaria affinché ciò che oggi ci risulta complicato e macchinoso, diventi una sana abitudine, per preservare noi stessi, le generazioni future e soprattutto il pianeta in cui viviamo.