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Taylor Swift: la biondina “zitta e canta” è acqua passata

8 Agosto 2021

Sapete perché mia madre ha deciso di chiamarmi Taylor? Perché è un nome che, letto su un cartellino, non permette di identificare il genere di chi lo porta, essendo sia da donna che da uomo”. Taylor Swift ha da poco superato i trent’anni ed è ormai una star affermata.

Nata a Reading, Pennsylvania, a quindici anni si trasferisce in Tennessee con la famiglia per inseguire il suo grande sogno: diventare una cantante. È l’artista donna con più settimane (51) trascorse alla prima posizione della classifica Billboard 200 nella storia, superando il record femminile detenuto da Whitney Houston. Della sua carriera artistica sappiamo tutto: album di successo, tournée che hanno riempito stadi e anche successi da attrice. Ma Taylor Swift è molto di più.

28 gennaio 2018. Serata dei Grammy. La cantante, davanti a un Madison Square Garden gremito, prendeva la parola invitando i presenti ad andare a votare alle elezioni di midterm negli Stati Uniti. Da allora non ha mai risparmiato il suo pensiero su Donald Trump e la politica, non condivisa, dell’allora inquilino della Casa Bianca. Ora c’è un problema: la biondina della Pennsylvania non è più una dolce bambolina che canta e basta. All’età di 22 anni era convinta che la gente non avesse nessuna voglia di sentire una cantante parlare di politica, ora il suo mantra “zitta e canta” è decisamente storia vecchia.

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Taylor Swift e l’impegno civile

Negli ultimi anni Taylor Swift ha sempre espresso liberamente il suo pensiero politico, nonostante certe posizioni avessero potuto provocarle un dimezzamento del pubblico. Ha sempre manifestato la sua vicinanza alla comunità LGBT. Pensa che i diritti di lesbiche e gay vadano difesi ad alta voce: “Sarebbe ipocrita uscire con i propri amici omosessuali e poi lasciarli politicamente soli“. Nelle sue canzoni parla di uguaglianza e rispetto e a quanto pare ci mette la faccia.

Nel 2013 David Mueller, dj radiofonico, allunga le mani sotto la gonna di Taylor Swift toccandole il sedere. Per tutta risposta, la pop star lo accusa di molestie sessuali. Vince la causa portando a casa 1 dollaro: una cifra simbolica, perché quello che le interessava non erano i soldi ma il principio. Le donne vanno rispettate.

Ora è consapevole che questi incidenti l’abbiano trasformata nella donna forte che è. Dimenticavo, si è anche battuta contro le case discografiche che detengono i diritti dei brani di molti artisti, ricevendo supporto e vicinanza dai colleghi. “Più grande è la tua carriera, più ti diverti con l’idea che molte persone ti vedano nello stesso modo in cui vedono un iPhon o uno Starbucks“, ironizza. E inoltre: “Penso che sia davvero necessario sentirmi come se potessi ancora comunicare con le persone. E, come cantautrice, è davvero importante ascoltare gli esseri umani ed elaborare le cose in modo umano. La linea di fondo di tutto ciò è l’umanità“. Adesso Taylor Alison Swift non è più la biondina “zitta e canta”: ha scelto di essere coraggiosa.

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