
Torna a vivere la spinetta del Museo Correr di Venezia
2 Luglio 2025La spinetta del Museo Correr di Venezia, preziosissimo strumento musicale rinascimentale, torna a vivere dopo oltre due secoli. Realizzata intorno al 1552 da Franciscus Patavinus e conservata nei depositi del Correr, è stata oggetto di un attento intervento di restauro, che ha restituito piena funzionalità sonora a questa testimonianza della cultura musicale antica.
Il restauro rientra tra le attività di valorizzazione del patrimonio artistico della Fondazione Musei Civici di Venezia. Graziano Bandini lo ha curato con la collaborazione del Laboratorio Arvedi di Diagnostica Non Invasiva (CISRIC) dell’Università di Pavia. Louis Vuitton con il suo sostegno ha reso possibile l’operazione.
Sottolinea Andrea Bellieni, curatore del Museo Correr: “Il ritorno al suono di questo strumento non è solo un gesto conservativo, ma un modo per riattivare una memoria viva. Restituire voce a un oggetto antico significa ricollocarlo nel suo contesto originario: non come semplice reperto, ma come testimone attivo della cultura che lo ha generato“.
Appartenente alla famiglia del clavicembalo, la spinetta si distingue per le dimensioni ridotte e una sonorità più raccolta, ideale per ambienti privati. Diffusissima tra la fine del Quattrocento e il Seicento, trovava spazio soprattutto in contesti aristocratici e colti ed era spesso suonata da donne. Leggera, elegante, destinata al dialogo più che alla scena, la spinetta rappresentava un simbolo di raffinatezza e cultura.
L’esemplare veneziano è un caso raro di conservazione pressoché integrale. A confermare l’attribuzione è un confronto con un virginale, piccola spinetta diffusa in Inghilterra in epoca elisabettiana, custodito al Conservatoire Royal de Musique di Bruxelles, opera certa dello stesso autore e molto simile sotto il profilo tecnico e formale.
Spinetta del Museo Correr: lo strumento
il Museo Correr acquistò la spinetta all’inizio del ‘900, studiata in dettaglio nel 1995 dallo specialista Grant O’Brien. Tuttavia, solo con il recente intervento avviato nel 2021 e curato da Graziano Bandini, ha riacquistato piena funzionalità.
Il restauro ha riguardato in particolare il mobile ottocentesco che la custodisce. Invece, lo strumento è stato ritrovato in condizioni eccezionali. I ponticelli erano ancora nella loro posizione originale e la tavola armonica non presentava rimaneggiamenti. Per ripristinare la funzionalità musicale, i restauratori hanno ricostruito i salterelli (piccoli leveraggi in legno che permettono ai tasti di pizzicare le corde) attraverso un minuzioso intervento tecnico che ha ridato allo strumento la sua voce originale.
Per le corde si è resa necessaria una reinstallazione, mentre i salterelli originali sono stati accuratamente conservati. Il restauro ha costituito anche l’occasione per applicare metodi di ricostruzione storica, basati sull’uso di unità di misura pre-metriche come once e piedi veneziani.
Il Museo Correr, parte del sistema dei Musei Civici di Venezia, conserva oggi una collezione di circa settanta strumenti storici, frutto di donazioni, lasciti e acquisizioni. Tra i pezzi più rilevanti spiccano, oltre alla spinetta di Patavinus, il magnifico organo realizzato da Lorenzo Gusnasco da Pavia nel 1494. Un autentico capolavoro dell’arte organaria del tardo Quattrocento.
Foto fornite e autorizzate da Ufficio Stampa Fondazione Musei Civici di Venezia – Chiara Vedovetto con Alessandra Abbate