Satori Koan

29 Marzo 2017

Eleonora Anzini

 

Una collaborazione nata nel 2007 porta ora alla luce il progetto Satori Koan. Da dove viene?
Satori Koan nasce da uno stimolo compositivo, scaturito con naturalezza dopo un periodo di approccio alla chitarra acustica baritona, strumento ibrido, dalla voce “anomala”. I brani, il tipo di scrittura, il timbro delle melodie mi hanno fatto pensare subito a quel mondo sonoro e profondo che il sax di Lorenzo Fontana rappresenta. Ci siamo visti per dare un’occhiata al materiale e ci siamo resi conto di come, da subito, i due strumenti creassero un suono accattivante.

Cosa vuol dire Satori Koan?
Satori e koan sono due termini inerenti alla filosofia zen. Sono due concetti in relazione di dipendenza. Il satori, rappresenta quel momento sempre fuggevole in cui tutto o parte del tutto sembra improvvisamente chiaro, o meglio chiarificato, e la bellissima sensazione che ne consegue, anch’essa purtroppo estremamente breve. Il koan invece è lo strumento, il “grimaldello” mentale ed emotivo, di solito usato in un rapporto maestro-discepolo, per potersi indirizzare verso quella improvvisa e piena realizzazione di coscienza che è appunto il satori. Ci sono molte correlazioni tra questi concetti e l’approccio musicale e artistico in senso più ampio. Lo sforzo e la dualità di pensiero e di stato sono in parallelo con la ricerca e l’esecuzione/interpretazione musicali.

Quindi il progetto sancisce il particolare matrimonio tra il sax tenore e la chitarra acustica. Cosa ha ispirato questo incontro di strumenti?
Diciamo che in qualche modo gli strumenti si sono cercati l’un l’altro. L’incontro tra gli strumenti è venuto successivamente alla creazione di buona parte del repertorio. Le caratteristiche della baritona e del sax tenore sono sia complementari sia rafforzative. Si sono legati fin da subito per costruire insieme una voce che li rappresenti uniti e allo stesso tempo ne esalti le singole peculiarità.

Proponete pezzi originali: come nascono?
I brani nascono inizialmente da un lavoro di conoscimento riservato alla chitarra acustica baritona. Lavorare per cercare di capirne le potenzialità, per iniziare a tirarne fuori una voce e testarne anche i limiti ha dato vita ad una parte consistente del repertorio. Una volta realizzato il connubio con il sax tenore sono continuate a scaturire idee che si sono sommate a quelle già esistenti. Non solo si sono sommate in senso matematico, ma hanno contribuito a definirne e arricchirne il contenuto chiarificando una direzione che prima era solo in nuce.

Cosa ha influenzato il vostro approccio alla musica?
Restringendo il campo all’esperienza di Satori Koan, metto sul piatto giusto un paio di elementi. Magari instilliamo qualche curiosità. Il primo è Human, un documentario del 2015, diretto dal regista Yann Arthus-Bertrand, il secondo è un disco del chitarrista americano Julian Lage, World’s Fair.

Un sogno nel cassetto?​
Avere un altro cassetto.

Tre canzoni chiave​?​
Ho difficoltà a isolare tre brani. Posso dirti tre caratteristiche che cerchiamo dimettere in risalto: amore per la melodia, coinvolgimento emotivo, cura dei dettagli.

Progetti per il futuro?
Come penso ogni musicista, continuare a lavorare sul materiale che stiamo creando, perfezionarlo, trovare spazi dove poterlo proporre. A fine aprile 2017 andremo in studio per registrare il tutto. Incrociamo le dita.

 
SATORI KOAN
Lorenzo Fontana, sax tenore
Matteo Marcucci, chitarra acustica baritona

CONTATTI
marcuccimat@gmail.com

Eleonora Anzini

Leggi Anche