Cos’è il Branco?
Il Branco è una sola moltitudine, è la volontà di far parte di qualcosa che racchiude le singolarità di ognuno, di agire insieme per un bene comune, che va oltre il benessere personale.
Già vi abbiamo conosciuto in altri progetti: come vi siete ritrovati insieme?
La band è stata metafisicamente concepita a Siena da Nicola e Francesco, sede della loro università, e fondata a Roma, dove tuttora viviamo, da quando i primi testi sono diventati a tutti gli effetti canzoni. Subito dopo c’era bisogno di un terzo elemento, uno con la voglia di sudare e con uno spiccato gusto musicale, un non-batterista alla batteria: abbiamo trovato il migliore, Leonardo Pressi. Non sappiamo quanto il caso ci abbia voluto bene o abbia scherzato con noi, ma amiamo ciò che siamo.
Non fate caso al sorriso è il vostro primo disco: ce ne parlate?
Il disco, uscito il 16 gennaio 2017, è il nostro primo album, preceduto solo da un ep di 4 brani; è la summa degli apporti provenienti da tre elementi (più Leonardo Luciani alla coproduzione) che vivono in una distopia costante con la propria condizione di vita e con tutti gli elementi che la compongono: la mancanza di tempo, il super lavoro, l’esigenza di sopravvivere, l’amore e le relazioni inutili. Tutti questi elementi convivono e sgomitano per emergere, creando, veicolati soprattutto dai testi e dall’interpretazione vocale, una tensione che non vede l’ora di esplodere, a ogni pezzo. Questo un po’ ci fa male, e ci piace.
Un mix tra cantautorato, atmosfere british e suoni potenti che riportano al rock puro e al punk. Cosa ispira la vostra musica?
Potenzialmente ci può ispirare tutto. Per ora le nostre fonti musicali le peschiamo a piene mani dalla vasca fangosa degli anni ’90 (Nirvana, Oasis nel mondo, CCCP, Verdena, Afterhours in Italia), ma non disdegniamo nemmeno quello che è successo dal 2000 in poi nella musica elettronica e nel rock. Tutti e tre partiamo da punti diversi nell’universo musicale, ma riusciamo a confrontarci liberamente e a trovare insieme la strada migliore per ogni canzone che facciamo.
Quanto contano i testi rispetto alla musica?
Per il nostro modo di concepire la musica e messi di fronte al concetto di canzone, i testi contano esattamente quanto gli arrangiamenti, la linea vocale, le atmosfere i suoni e le ritmiche. Da un lato, questo è figlio del nostro processo creativo: Francesco scrive i testi in autonomia, Nicola prende un testo e lo fa diventare canzone in autonomia e poi questa traccia chitarra-voce diventa la base del lavoro di tutti e tre in sala prove, senza regole precise ma con lo stesso obiettivo; dall’altro deriva dalle nostre intenzioni, della vita che abbiamo scelto, che non possiamo smettere di raccontare né possiamo raccontarla diversamente.
Un sogno nel cassetto?
Siamo una band e il sogno di una band è fare i concerti e farli con il massimo della gente possibile di fronte. Ci servono quelli che ci ascoltano, quelli che prendono una macchina, un tram, un passaggio di un amico e vengono a sentirci, quelli che hanno bisogno di emozionarsi, del resto solo le emozioni smuovono le coscienze.
Tre canzoni chiave?
Riferendoci solamente all’ultimo disco, Non fate caso al sorriso, quelle che racchiudono nel modo più rappresentativo cosa siamo e cosa vogliamo essere, sono Via Boncompagni per la pasta sonora, per la spinta propulsiva del brano, per la giusta dose dei nostri ingredienti preferiti, Canzone perché si porta dietro una matrice più cantautoriale in un inno a noi stessi e quelli come noi e infine Auguri perché è l’eccezione dal punto di vista creativo, ma è anche tutto il rock che ci appartiene, è il coraggio delle scelte e della verità.
Progetti per il futuro?
Per quanto sia autoreferenziale, crediamo davvero che “il futuro è un tentativo” quindi ora tentiamo di far conoscere il nostro disco, non sappiamo stimare quanto ci riusciremo. Per adesso sta andando bene, ma siamo ambiziosi e quando ci finirà la carica di questo disco ci chiuderemo ancora in studio e ne scriveremo un altro perché è quello che vogliamo fare.
Eleonora Anzini
IL BRANCO
Nicola Pressi, chitarre, voci, cori
Francesco Gambini, sintetizzatori
Leonardo Pressi, batteria, voce, drum pad
CONTATTI
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