certosa di firenze

Certosa di Firenze, i restauri di Palazzo Acciaiuoli


data: 17 dicembre 2022

luogo: Certosa di Firenze (Via della Certosa 1), Firenze

orario: 15.00

Sabato 17 dicembre 2022 presso la Certosa di Firenze, in località Galluzzo, si presentano i risultati dei lavori di restauro di Palazzo Acciaiuoli, imponente struttura trecentesca che domina l’accesso al complesso monastico.

È giunta infatti al termine la prima parte del progetto che prevede il restauro e la completa riqualificazione funzionale e impiantistica del fabbricato. La sua superficie si estende per 1850 metri quadrati complessivi (750 al piano terra e 1100 al primo piano). Tali interventi, a cura del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche Toscana-Marche-Umbria e della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e per le province di Pistoia e Prato, hanno riguardato il superamento delle barriere architettoniche e la conservazione, manutenzione, restauro e valorizzazione del palazzo.

Previsti gli interventi di Card. Giuseppe Betori (arcivescovo di Firenze), Giovanni Salvia (provveditore), Antonella Ranaldi (soprintendente), Don Carmelo Mezzasalma (superiore della Comunità di San Leolino) e Valerio Tesi (oggi soprintendente per la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno) che segue da sempre i lavori per conto della Soprintendenza fiorentina.

Si prosegue alle ore 17 con la proiezione in anteprima assoluta di Un luogo infinito. La Certosa di Firenze, documentario realizzato da Media Soluzioni e Giovanna Maria Carli, con Antonio Natali e la voce narrante Sandro Lombardi. A tale scopo, moderati da Don Alessandro Andreini, sono in programma gli interventi di Mezzasalma, Natali, Carli, Tesi e del regista Luigi Dell’Elba.

certosa di firenze palazzo acciaiuoli

Foto © Lorenzo Bartoli fornita da Ufficio Media Marco Ferri

Un luogo infinito: la Certosa di Firenze

Il docufilm Un luogo infinito. La Certosa di Firenze è un racconto della Certosa che viene consegnata alla fruizione del pubblico grazie alle parole di studiosi, uomini di fede e storici dell’arte attraverso una narrazione appassionata. Si susseguono vite dei personaggi e opere degli artisti che da qui sono passati, insieme a particolari inusuali e stanze “misteriose e segrete”, celate agli sguardi dei frequentatori abituali. Persone e personaggi, non solo famosi, ma anche semplici monaci e persone comuni che la Certosa ha cambiato o aiutato a cambiare spiritualmente. Un’unica donna: la sorella del fondatore, Lapa. Di lei rimane, scolpita per sempre nel marmo, il ritratto nella lastra tombale vicina al padre e al nipote.

Il documentario è stato girato nei tre complicati anni della pandemia. E non a caso la mente va al Pontormo, che durante la peste che il Vasari indica nel 1522 si ritirò nel silenzio della Certosa, fonte di dialogo con se stesso e la propria creatività. E dipinse i cinque mirabili affreschi sulla Passione di Cristo conservati oggi nella Pinacoteca di Palazzo Acciaioli, di cui tratta lo storico dell’arte Antonio Natali.

Il film si avvale della consulenza e delle testimonianze anche di Guidalberto Bormolini, Giovanna Maria Carli, Giovanni Leoncini, Donatella Lippi; Maria Maugeri, Carmelo Mezzasalma, Stefano Murana e Valerio Tesi. Al termine della proiezione a tutti i presenti è offerto un aperitivo per lo scambio degli auguri natalizi.

certosa di firenze

Foto © Lorenzo Bartoli fornita da Ufficio Media Marco Ferri

Certosa di Firenze: la storia

Eretto a partire dal 1342 sul “monte santo” del Galluzzo, appena fuori Firenze, il complesso monastico della Certosa costituisce un complesso architettonico e artistico di eccezionale valore. Fu voluto da Niccolò Acciaiuoli, banchiere fiorentino asceso alla corte degli Angiò al rango di gran siniscalco del Regno di Napoli e di viceré di Puglia. La Certosa, nel corso dei secoli, ha visto succedersi interventi e opere, ampliamenti e realizzazioni. Questo la rende un compendio dell’arte fiorentina dal Trecento fino all’Ottocento.

A seguito della soppressione dei conventi successiva all’Unità d’Italia, la Certosa divenne patrimonio demaniale. Mantenne tuttavia la continuità di una significativa presenza monastica: i certosini fino al 1952 e dal 1958 i cistercensi di Casamari. La Certosa è una vera e propria “cittadella”. Un organismo architettonico complesso e funzionalmente articolato che suscitò l’ammirazione di Frank Lloyd Wright e di Le Corbusier. I due celebri architetti la videro come esempio di funzionale organizzazione spaziale e stratificata. Infatti, il complesso si compone di edifici diversi per caratteristiche storiche e architettoniche.

Si distingue per posizione antistante e quasi separata dal resto del convento, con tanto di ingresso indipendente, il cosiddetto Palazzo Acciaiuoli. Realizzato in ricorsi regolari di pietra alberese, il suo solenne impianto architettonico è riferito all’opera di fra’ Jacopo Passavanti e fra’ Jacopo Talenti. La costruzione avvenne anche questa per volontà di Niccolò Acciaioli, inizialmente quale dimora privata, poi quale palatium studiorum, da destinare cioè a luogo di studi teologici.

Foto © Lorenzo Bartoli fornite da Ufficio Media Marco Ferri



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