chiara di dio il musical

“Chiara di Dio”, il musical a teatro a Civitavecchia


data: 5 aprile 2023

luogo: Teatro Traiano (Corso Centocelle 1), Civitavecchia Rm

orario: 21.00

Chiara di Dio è il musical scritto e diretto da Carlo Tedeschi in scena al Teatro Traiano di Civitavecchia (RM) mercoledì 5 aprile 2023 alle ore 21.00. Un evento presentato da ATCL – Circuito
multidisciplinare del Lazio in collaborazione con il Comune di Civitavecchia e con il sostegno di Ministero della Cultura e Regione Lazio.

Lo spettacolo è dedicato alla figura di Santa Chiara d’Assisi (1194-1253), fondatrice dell’ordine delle Clarisse canonizzata nel 1255. Al centro, il suo rapporto di collaborazione con il suo conterraneo San Francesco. Sul palco i giovani della compagnia RDL (Ragazzi del Lago), fondata dallo stesso Tedeschi nel 1986. Coreografie di Gianluca Raponi e musiche di Andrea Tosi.

Racconta il regista: “Nel settembre del 2003, l’Ordine Francescano Secolare tenne un convegno al Teatro Leo Amici del Lago di Monte Colombo, luogo di pace, amore e fratellanza. In quell’occasione la figura di Francesco entrò prepotentemente nella mia vita. Subito dopo la inserii nel musical ‘Un vagito nella notte’. La rappresentazione della nascita di Gesù̀ che evolvendosi mutò il titolo in ‘Notte di Natale 1223’. Una notte storica in cui San Francesco diede vita al primo presepe vivente della cristianità, a Greccio, vicino Rieti. In seguito, quando mi fu richiesto di scrivere la biografia in musical di Chiara, mi sembrò naturale raccontare anche della ‘pianticella di Francesco’, come lei si definiva“.

Chiara di Dio il musical

Chiara di Dio: lo spettacolo

Un vecchio spiega l’esigenza di raccontare la vita di Santa Chiara. Utilizzando le parole di Papa Giovanni Paolo II, dice che “è veramente difficile disgiungere questi due nomi, Francesco e Chiara”. Li definisce “fenomeni”, “leggende”. Lo spettacolo inizia con Chiara morente, intorno a lei le consorelle piangenti. Chiara sfinita, chiede “una cerasa”, una ciliegia. Lei abituata ai digiuni, domanda, con una umanità straordinaria, qualcosa per sé. Agnese, più̀ per disperazione che per convinzione, manda in tutta fretta una sorella nel chiostro, ma è agosto e non è stagione di ciliegie.

Nei pochi minuti che separano questa richiesta di Chiara dal ritorno della consorella, che arriverà miracolosamente con la ciliegia tra le dita, scorrono il primo e il secondo tempo dello spettacolo e gli avvenimenti più̀ toccanti e straordinari della sua vita. Riaffiorano le immagini della madre, di se stessa, a sei, a nove e a quindici anni, dell’incontro con Francesco, della fuga da casa, del taglio dei capelli per la sua consacrazione al Signore attraverso Francesco. Quel fratello santo che lei eleggerà come padre alla sua morte.

Rivedrà sé stessa come madre badessa nel lavare i piedi alle sue consorelle, negli strappi e nella lacerazione della sua crescita spirituale. Ma anche nel suo desiderio di vedersi riconosciuto il diritto alla povertà totale e nell’attesa della bolla papale che avvalli tale diritto per la sua regola che lei, prima donna nella storia, ha già redatto. La bolla non arriverà se non il giorno prima della sua morte.

Foto fornite da Ufficio Stampa ATCL – Emanuela Rea



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