ostriarum venezia

Un “ostriarum” romano nella Laguna di Venezia


data: dal 16 aprile al 2 novembre 2025

luogo: Museo di Storia Naturale Giancarlo Ligabue (Santa Croce 1730), Venezia

orario: fino al 31 maggio mar-dom 9.00-17.00 / dal 1° giugno al 30 settembre mar-dom 10.00-18.00 / dal 1° ottobre al 2 novembre mar-dom 9.00-17.00

Nell’antica Roma, un ostriarum era uno spazio dedicato al mantenimento in vita delle ostriche prima del loro consumo. Dalla Laguna di Venezia arriva una scoperta unica: un ostriarum del I secolo d.C. Esso trova un solo altro confronto noto, quello dell’ambiente lagunare di Narbonne in Francia.

Il Museo di Storia Naturale Giancarlo Ligabue di Venezia ospita dal 16 aprile al 2 novembre 2025 la mostra che restituisce i primi risultati del progetto di ricerca dell’Università Ca’ Foscari di Venezia (Dipartimento di Studi Umanistici). In esposizione reperti, immagini, video delle operazioni di scavo subacqueo e delle attività di ricerca. Inoltre, un modello tridimensionale di questo particolare sito archeologico sommerso.

L’antico ostriarum è stato scoperto in località Lio Piccolo, nel comune lagunare di Cavallino-Treporti (VE). È qui che indagini stratigrafiche subacquee avviate nel 2021 hanno portato alla luce una vasca in mattoni e tavole di legno contenente circa 300 gusci di ostriche. L’allestimento mette in luce l’importanza di un lavoro di ricerca scientifica interdisciplinare che ha coinvolto archeologi, geologi, biologi e la ricchezza storica e naturale della laguna veneta.

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L’ostriarum di Lio Piccolo

Il sito archeologico di Lio Piccolo si trova lungo la riva meridionale di Canale Rigà. Nel 1988 Ernesto Canal aveva ipotizzato di vedervi i resti di una villa romana. Sul fondo della vasca sono stati rinvenuti circa 300 gusci di ostrica comune (Ostrea edulis). Una specie gradualmente scomparsa dalla laguna nella seconda metà dell’Ottocento. Inoltre, alcuni gusci di altri bivalvi, come i canestrelli.

Le paratie, come avveniva nelle peschiere a mare di età romana, permettevano probabilmente l’isolamento tra le diverse specie. Le analisi dendrocronologiche e la datazione al Carbonio 14 delle parti in legno portano a datare la costruzione della struttura nella metà del 1° secolo d.C. A contatto con il vivarium si trovano fondazioni in mattoni sorrette da una selva di pali in quercia. Queste dovevano appartenere a un edificio piuttosto importante costruito nello stesso periodo.

Centinaia di frammenti di affresco, tessere di mosaico e alcune lastrine di marmi pregiati fanno interpretare l’edificio come una possibile villa di lusso. Forse si tratta proprio una di quelle ville marittime che Marziale, alla fine del I secolo d.C., colloca nei lidi di Altino. Tra i rinvenimenti più importanti, anche una gemma preziosa che doveva ornare la montatura di un anello di una persona molto agiata frequentatrice dell’ostriarium.

Il progetto di ricerca è reso possibile grazie a finanziamenti di Università Ca’ Foscari, Comune di Cavallino-Treporti, progetto Changes PNRR e un progetto PRIN PNRR, in collaborazione con il Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova (professor Paolo Mozzi) e il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze (professoressa Adele Bertini).

Foto fornite e autorizzate da Ufficio Stampa Fondazione Musei Civici di Venezia

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tel: 0412700303

e-mail: nat.mus.ve@fmcvenezia.it

web: www.visitmuve.it