Local Noise – Intervista a Specchi Verdi

28 Febbraio 2018

Un progetto solista che però è anche un duo: come nasce?
Giangi: Il progetto nasce da un’idea de Lou Billo (Amir Billal) e Specchi Verdi è Amir, io l’ho solo contestualizzato in questo momento storico producendo, arrangiando e tramutando le sue idee visionarie in musica.
Amir: Era da molto tempo che avevo idee nascoste nella mente e registrate sul pc. In una giornata di inizio estate mi sono incontrato con Giangi (Giovanni Natalini) al Rancio Studio di San Gemini così per divertirmi un po’ e gli ho fatto ascoltare le bozze delle canzoni. Dopo questo primo incontro mentale ci siamo messi a lavorare ed è uscito fuori il mio alter ego Specchi Verdi.

Formazione recentissima, ma con un disco di 9 pezzi già all’attivo, Microvita. Ce ne parlate?
A: La vita che ci gira intorno è fatta di diverse angolazioni. E questo vale per tutti gli esseri umani. Ritrovandomi ogni giorno a osservare, a provare emozioni, discordanze e approvazioni (come anche disapprovazioni), ho pensato di mettere insieme un lavoro che riassumesse tutto questo. Questa è la Microvita di ciascuno di noi.

Il disco presenta anche collaborazioni importanti, come Peter DiStefano dei Porno For Pyros: come hanno visto la luce?
A: Nella collaborazione con Peter ho ritrovato un grande musicista che ho potuto apprezzare anche dal vivo qualche anno fa. La sua identità si percepisce dall’immaginario lisergico in cui ancora tende a nuotare. Molto importante è stato l’apporto di Alex Sciamannini al mixer, il quale ha saputo ben ricostruire e adattare a noi il disco.
G: La collaborazione è nata per caso in chat tra me e Peter DiStefano: è stata più che altro una sorpresa che ho fatto ad Amir sapendo la sua adorazione (ma anche la mia) per i Porno For Pyros e i Jane’s Addiction. Peter è stato veramente disponibile e umilissimo e ci ha regalato un featuring di alta classe. La prima volta che abbiamo montato il suo assolo sulla song d’apertura Strano gioco è scesa la lacrimuccia a tutti noi, Alex Sciamannini compreso.

E i brani? Come vengono scritti e arrangiati?
A: Ogni brano parte da una visione di ciò che sento e non riesco a esprimere non potendo andare oltre la vita di tutti i giorni. Tutto ciò che nasconde ogni canzone è la mia proiezione verso i quadri che vengono mostrati dalla realtà in cui siamo costretti a vivere. Ma, grazie alla musica, ad andare oltre. Il fatto che ogni brano sia diverso dall’altro mostra quanto grande e a volte inespressa sia la vita nella propria verità.
G: Ecco, io traduco quello di cui sopra in musica.

Un sogno nel cassetto?
A: Suonare con Iggy Pop e far arrivare a più persone possibile il nostro messaggio.

Tre canzoni chiave?
A: 1979 degli Smashing Pumpkins, Trippin’on a hole in a paper heart degli Stone Temple Pilots e Lust for life di Iggy Pop.

Progetti per il futuro?
A: Continuare a sviluppare nuove idee con altri punti di vista sonori senza perdere il battito cardiaco delle emozioni che ci circondano.

Eleonora Anzini

 

SPECCHI VERDI
Amir Billal: voce
Giovanni “Giangi” Natalini: chitarra, basso, batteria e altro

CONTATTI
www.soundcloud.com/specchi-verdi

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