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La prima tipografia in Italia al monastero di Subiaco

25 Febbraio 2022

La biblioteca del Monastero di Santa Scolastica a Subiaco, non lontano da Roma, è una delle meraviglie del patrimonio librario italiano e rientra nel sistema nelle 46 biblioteche dello Stato. Qui i discepoli di Gutenberg portano per la prima volta nella penisola, nel 1465, la stampa a caratteri mobili.

In quell’anno, infatti, due monaci tedeschi – Conrad Sweynheym e Arnold Pannartz – arrivano nel monastero laziale e vi impiantano la prima tipografia in Italia, che resterà attiva per circa due anni, fino al 1467. In questo periodo Sweynheym e Pannartz decidono di dare vita a una raccolta a stampa di autori latini, classici e cristiani, anch’essa novità assoluta. I nuovi torchi sfornano tre importanti opere della letteratura antica, come il De oratore di Cicerone, il De civitate Dei di Sant’Agostino e tre scritti di Lattanzio riuniti in volume unico. Di ciascuna vengono stampate 275 copie, tuttora conservate a Subiaco.

Oggi la biblioteca del Monastero di Santa Scolastica, monumento nazionale, possiede circa 150.000 volumi tra manoscritti e libri a stampa. Ad arricchire la raccolta sono due archivi, uno legato alla vita del monastero, l’altro quello della nobile famiglia Colonna. Nel tempo la biblioteca ha acquistato altri duecento incunaboli (questo il nome dei primi libri a stampa), ma il cuore di questo patrimonio restano i tre libri stampati dai due discepoli di Johannes Gutenberg.

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Foto tratta da Beniculturalionline.it

Il luogo della prima tipografia in Italia

La biblioteca del Monastero di Santa Scolastica, luogo della prima tipografia in Italia, prende il nome dalla sorella di San Benedetto da Norcia, colui che fondò i noti monasteri di Subiaco, nella valle dell’Aniene, nel V secolo. Entrato a far parte del patrimonio statale in seguito all’Unità d’Italia, quello di Subiaco è il primo monastero voluto da San Benedetto. La scrittura diventa uno dei compiti principali dei monaci, che nel VI secolo dotano il monastero di circa cento manoscritti. Non solo testi teologici e liturgici, ma anche legati al diritto e al mondo classico.

Della produzione iniziale, però, non resta nulla a causa delle invasioni saracene del IX secolo. Dei dodici monasteri originari ne viene ricostruito uno soltanto, quello di Santa Scolastica. Nella sua biblioteca, il codice più antico che vi si conserva risale al X secolo ed è un frammento della Regola di San Benedetto. Inoltre, vi si conservano numerosi manoscritti soprattutto a partire dal XII secolo. L’altro monastero oggi visibile a Subiaco è quello di San Benedetto, conosciuto anche come Sacro Speco.

La storia che la Biblioteca di Santa Scolastica conserva dalla sua fondazione muove l’interesse di molti studiosi che arrivano a Subiaco per consultare i preziosi documenti. Manoscritti antichissimi, minuziose mappe geografiche, edizioni rare e preziose. E poi spartiti musicali, raccolte di incisioni, stampe e incunaboli. Ma anche gli oggetti amati dagli scrittori contemporanei, i quaderni, le lettere private e le dediche.

Qui il video realizzato dal Ministero della Cultura in collaborazione con l’agenzia di stampa Dire dedicato alle biblioteche statali italiane.