
“L’amico Fritz” di Pietro Mascagni a Firenze
data: 1, 4, 6, 9, 12 marzo 2022
luogo: Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Sala Zubin Mehta (Piazza Vittorio Gui 1), Firenze
orario: 15.30 (6 marzo) / 18.00 (12 marzo) / 20.00 (1, 3, 9 marzo)
Cinque recite in programma a Firenze per L’amico Fritz di Pietro Mascagni in programma alla Sala Zubin Mehta del Teatro del Maggio il 1°, 3, 6, 9 e 12 marzo 2022. Si tratta dell’ultimo titolo operistico prima dell’84° Festival del Maggio Musicale Fiorentino.
Sul podio, alla guida del Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino il maestro Riccardo Frizza. La regia è di Rosetta Cucchi. Charles Castronovo, al suo debutto al Maggio, è Fritz Kobus, Salome Jicia è Suzel, Teresa Iervolino interpreta Beppe lo zingaro. Il ruolo di Davide il rabbino è interpretato da Massimo Cavalletti. Con loro Dave Monaco, Francesco Samuele Venuti e Caterina Meldolesi. In questo nuovo allestimento scene e costumi sono a cura di Gary McCann, luci di Daniele Naldi. Il maestro del coro è Lorenzo Fratini.
La commedia lirica in tre atti, rappresentata senza intervalli e della durata complessiva di circa un’ora e mezzo, è stata messa in scena, per le stagioni del Maggio, solo in due occasioni precedenti. La prima nel 1939 e l’altra nel 1941, quando L’amico Fritz è andato in scena per l’ultima volta, diretto dallo stesso Pietro Mascagni con la regia di Celestino Celestini.

Foto © Michele Monasta fornite da Ufficio Stampa Maggio Musicale Fiorentino
L’amico Fritz: la nascita
Dopo il successo di Cavalleria rusticana, Pietro Mascagni già pensa a nuovi soggetti da mettere in musica. L’iniziale progetto de I Rantzau, ispirato a un romanzo di Emile Erckmann e Alexandre Chatrian, trova momentaneo accantonamento per L’amico Fritz. Cioè una commedia sentimentale dei medesimi autori, caldeggiata dall’editore Sonzogno che già ne aveva ordinato la riduzione librettistica ad Angelo Zanardini. Ma il libretto approntato da Zanardini non piace al compositore e così si rende necessario l’intervento del letterato Angelo Daspuro prima, e dei fidati Guido Menasci e Giovanni Targioni-Tozzetti poi.
Mascagni inizia a lavorare all’opera nell’inverno del 1891 completandola in tempo per il debutto al Teatro Costanzi di Roma il 31 ottobre dello stesso anno. Il successo della prima rappresentazione tuttavia non salva L’amico Fritz da un destino accidentato fatto di pareri e giudizi contrastanti. Primo fra tutti quello di Giuseppe Verdi, che biasimò le troppe dissonanze e i continui cambiamenti di tempo in partitura e stroncò il libretto.
In verità Mascagni aveva deliberatamente scelto il soggetto de L’amico Fritz, dove l’azione è pressoché inconsistente, proprio per far risaltare la sua musica. Una musica fresca, dai toni affettuosi e adatta ai buoni di cuore – come la definì lo stesso autore – che tratteggia con mano leggera il piccolo idillio amoroso di Fritz Kobus, scapolo impenitente del paese, e dell’incantevole Suzel, figlia del suo fattore che lo farà innamorare.
Foto © Michele Monasta fornite da Ufficio Stampa Maggio Musicale Fiorentino

Foto © Michele Monasta fornite da Ufficio Stampa Maggio Musicale Fiorentino