dream alessandro sciarroni

“Dream”, il progetto performativo di Alessandro Sciarroni


data: 1-2 aprile 2023

luogo: Triennale Milano (Viale Emilio Alemagna 6), Milano

orario: 17.00

Dream è il nuovo progetto dell’artista e coreografo Alessandro Sciarroni, che osserva l’essere umano da vicino. La prima italiana è in programma sabato 1 e domenica 2 aprile 2023 presso Triennale Milano dalle ore 17.00 (durata massima 5 ore) nell’ambito del festival FOG Triennale Milano Performing Arts.

Sei performer (Marta Ciappina, Matteo Ramponi, Elena Giannotti, Valerio Sirna, Edoardo Mozzanega, Pere Jou) che abitano uno spazio per un tempo sufficientemente lungo da permettere loro di perdere la nozione di tempo. Un pianista (Davide Finotti) davanti a un pianoforte che spezza il silenzio suonando brani musicali del repertorio internazionale classico e contemporaneo come se stesse sognando. Il pubblico libero di entrare e uscire a proprio piacimento, di avvicinarsi, di sostare tra i performer, di allontanarsi.

Si tratta di un’installazione in movimento più che di una performance. Un’opera site-sensitive, immaginata per spazi diversi dal contesto teatrale, di un lavoro completo in termini di suono, luce e corpo, da vedere e da leggere. Le tappe che hanno ospitato il percorso di creazione, infatti, sono luoghi come il Castello di Miramare di Trieste, la centrale idroelettrica di Centrale Fies a Dro (Trento), gli atelier di Le 104 a Parigi e Villa Nappi a Polverigi (Ancona). Dream è una produzione di Marche Teatro.

dream alessandro sciarroni

Foto © Alessandro Sciarroni fornita da Ufficio Stampa Lara Facco P&C

Dream: il rapporto tra pubblico e performer

In Dream si instaura fra spettatore e performer una relazione di vicinanza che altera e trasforma lo stato dei performer. Gli interpreti danno vita a una restituzione empatica fatta di micro gesti lenti presi in prestito dalla quotidianità. Sono figure che lo spettatore è autorizzato a visitare come se si trovasse all’interno di un museo. Opere in carne e ossa simili a corpi sonnambuli con i piedi piantati nel qui e ora e allo stesso tempo nell’altrove.

Attraverso la prossimità, la presenza dello spettatore è in grado di modificare lo stato degli interpreti che organizzano il proprio campo in relazione allo sguardo che li attraversa. Col passare del tempo l’evoluzione del percorso drammaturgico permette la possibilità d’incontro, di strategie comunicative che eludono la dimensione onirica. Il passaggio degli spettatori è il generatore dell’energia che li spinge a stare e/o a muoversi, in un percorso che per ognuno resta individuale, a eccezione dei momenti musicali.

La musica è l’unica rappresentazione possibile dell’anima, che come quest’ultima è immateriale e non ha significato. La musica eseguita dal pianista – in uno stato simile agli altri performer – li spinge ad ascoltarsi nel tentativo di comporsi all’unisono. Fino a un nuovo silenzio.

Il testo, inizialmente concepito come uno script per una messa in scena teatrale, prende pian piano la forma di un romanzo. La narrazione, realistica e fictional allo stesso tempo, si avvicina a un’umanità che accetta serenamente, quasi con tenerezza e gioia calma, il fallimento del dominio dell’uomo sulla natura e decide di estinguersi volontariamente. Il testo è la prima scintilla intuitiva di Dream e ne rappresenta l’ossatura drammaturgica segreta. Una copia della prima stesura del romanzo è consegnata a ogni spettatore al termine della performance.

Foto © Alessandro Sciarroni fornite da Ufficio Stampa Lara Facco P&C



tel: 02724341

e-mail: info@triennale.org

web: www.alessandrosciarroni.it