
A Milano una mostra in omaggio a Enrico Castellani
data: dal 28 ottobre al 31 dicembre 2021
luogo: Loom Gallery (Via Lazzaretto 15), Milano
orario: martedì-sabato 14.00-19.00
Milano dedica una mostra a Enrico Castellani (1930-2017), a vent’anni di distanza dall’ultima personale che tenne in città. Enrico Castellani. Le superfici e i fondamenti, a cura di Tommaso Trini, è il titolo dell’esposizione allestita presso Loom Gallery dal 29 ottobre al 31 dicembre 2021.
In collaborazione con la Fondazione Enrico Castellani, sono esposte opere atipiche, a tratti complementari e appartenenti a diversi ambiti. Questo per sottolineare come l’intera pratica di Castellani si sia sviluppata all’interno di un contesto di ricerca in cui da architettura e ingegneria si passa a matematica e fisica.
Nato a Castelmassa, in provincia di Rovigo, nel 1956 si laurea in architettura a Bruxelles. Rientrato in Italia, nel 1959 fonda la rivista e la galleria Azimut/h con Piero Manzoni. Nello stesso anno realizza la prima superficie a rilievo dando vita a una delle esperienze più significative del dopoguerra. Tra le esposizioni più importanti degli ultimi anni, quelle alla Fondazione Prada a Milano nel 2001; all’Università di Cambridge nel 2002; al Puskin Museum di Mosca nel 2005; a Ca’ Pesaro a Venezia; al Musée d’Art Moderne a Saint-Etienne nel 2013. Dagli anni ’70 visse in un castello ristrutturato nei pressi di Viterbo.

ENRICO CASTELLANI | Le Superfici e i Fondamenti | Exhibition View | Photo Agnese Bedini | © Fondazione Enrico Castellani – LOOM gallery
Le opere di Enrico Castellani
In mostra a Milano sono due grandi tele bianche di foggia triangolare, la cui superficie è mossa al centro da un doppio registro di rilievi verticali entro il quale si sviluppano altrettanti avvallamenti, a fare da eco a due imponenti sculture lignee, di chiara ispirazione nautica. Quest’ultime sono composte da travi a sezione quadrata, bilanciate tra loro tramite volanti d’acciaio e sartie allocate a piccole bitte. Il corpo di lavori è quello della mostra personale alla Galleria Civica di Trento del 1999. Da allora non sono mai più stati presentati assieme.
Distinti e apparentemente distanti – appartenenti all’ambito del rilievo e della tela estroflessa i primi due elaborati, chiaramente riconducibili ad un contesto scultoreo, installativo e costruttivo gli altri – questi lavori, proposti in dialogo serrato e sagacemente licenziati considerando il possibile capovolgimento delle parti, mostrano come l’intera vicenda artistica di Castellani si regga sulla concreta determinazione di campi di forze opposte che, come le facce di una medaglia, si affermano e si negano simultaneamente, sino al raggiungimento dell’equilibrio indiscutibile.
La tensione che governa le superfici a rilievo non è estranea a quella sulla quale si reggono le sculture presentate. Infatti rivelano chiaramente i dati costruttivi e strutturali e il processo stesso che porta alla loro formazione. E, come le tele estroflesse, non si pongono in qualità di immagini, sottraendosi alle definizioni più solite, per espandersi oltre i limiti e relazionarsi con lo spazio in modo estremamente efficace; determinandolo e strutturandolo sino a rendere l’evidenza del vuoto parte integrante dell’opera.

Foto tratta da Artslife.com.