enrico robusti buco nero

Enrico Robusti espone a Colorno in una personale


data: dal 20 aprile al 30 giugno 2024

luogo: Aranciaia di Colorno (Viale San Rocco), Colorno Pr

orario: martedì e giovedì 17.00-19.30 / sabato, domenica e festivi 10.00-12.30 - 17.00-19.30

Gli spazi storici dell’Aranciaia di Colorno (PR), dal 20 aprile al 30 giugno 2024, ospitano la mostra personale dell’artista Enrico Robusti dal titolo Bombe e bomboloni, tuffi, tanfi e finti fanti. In esposizione 40 dipinti su tela, alcuni dei quali di grande formato, che ripercorrono gli ultimi vent’anni di attività di Robusti, capace di utilizzare “la prospettiva come racconto“.

Il titolo corrisponde a un testo complesso, articolato alla Wertmüller, riccamente retorico in senso letterario. Che rende però tangibile il momento presente tra guerre, violenza e stordimento giocondo. Una dura accusa alla società contemporanea, la quale si traduce in una pittura di grande sapienza e invenzione. Il tutto tra letteratura, oralità, scrittura e citazioni tratte dalla storia dell’arte.

Scrive Marzio Dall’Acqua: «In Robusti il titolo precede l’opera (spesso molto tempo prima) e solo lentamente e successivamente si concretizza in immagine attraverso un complesso processo eidetico. E le figure crudelmente e scompostamente parlano di quello che avviene oggi attraversando il nostro disinteresse, la nostra cecità e indifferenza».

enrico robusti si mormora che in città

L’arte di Enrico Robusti

Prosegue il critico: «L’immagine scelta per la locandina della mostra ricorda le cartoline turistiche, ante prima guerra mondiale, che si scambiavano gli innamorati con un allusivo cuore composto dai volti di una lei. Che qui assomiglia incredibilmente ad una Maria Luigia, la nostra adorabile duchessa, con i bigodini. In una atmosfera Biedermeier come era lei e come appare la sua Parma che le vortica intorno, mentre un lieve bacio l’avvicina ad un giovane, che potrebbe ricordare l’Aiglon, il figlio perduto».

Questo desiderio di tenerezza, di abbandono, umanizza il mondo altrimenti greve di Enrico Robusti. E ci fa intuire la complessità che il suo spazio figurativo nasconde, prima che artistico, morale e politico. «Le sue opere – conclude – a colpo d’occhio respingono più che attrarre. Ma poi incuriosiscono per come sono costruite ed emerge la contraddizione che è nell’animo dell’artista e che si riflette nella sua opera. Ci attrae perché nello stesso quadro usa molteplici e contrastanti prospettive, periclitanti, instabili, che dissolvono lo spazio in un non luogo. Annullano ogni rosa dei venti che possa indicare la rotta per porre spesso un centro che assorbe, attrae o, al contrario, allontana».

La mostra dell’artista nato a Parma nel 1956 è stata ideata e curata da Pro Loco Colorno, Fondazione Uccia Fieni Onlus e Chaos Art Gallery. Ha il patrocinio e il contributo del Comune di Colorno. Hanno collaborato alla realizzazione dell’evento: Giuseppe Fiorini, Jessica Fiorini; Valerio Levati, Laura Olivieri, Arnaldo Rosi.

Immagini fornite da Ufficio Stampa CSArt – Chiara Serri



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