il grande grabski

“Il Grande Grabski” di Marco Rinaldi a teatro a Roma


data: dal 5 al 17 dicembre 2023

luogo: Teatro de' Servi (Via del Mortaro 22), Roma

orario: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì 21.00 / sabato 17.30 e 21.00 / domenica 17.30

Il Grande Grabski è l’adattamento teatrale dell’omonimo romanzo di Marco Rinaldi (Fazi Editore) a cura di Marco Rinaldi e Paolo Vanacore, quest’ultimo anche regista. Lo spettacolo, con Toni Fornari, Riccardo Bàrbera, Carmen Di Marzo e musiche originali di Alessandro Panatteri, va in scena al Teatro de’ Servi di Roma dal 5 al 17 dicembre 2023.

Maurizio (Toni Fornari), già ultraquarantenne, soffre di eiaculazione precoce. Francesca (Carmen Di Marzo), la moglie di Maurizio, donna bellissima e irraggiungibile, dura e severa, si convince della malattia di Maurizio dopo la lettura di libri su libri di argomento psicanalitico. La donna passa con disinvoltura dalle teorie di Freud alle tecniche orientali, in una gran confusione di discipline e studi sui più svariati argomenti. E finisce per obbligare il marito a intraprendere una terapia psicanalitica dal fantomatico Dottor Grabski (Riccardo Bàrbera).

Peccato che il Dottor Grabski sia un cialtrone e caotico psicanalista freudiano, poi lacaniano, poi junghiano, a seconda del momento e dell’estro. Questi coinvolgerà il protagonista in un’improbabile quanto grottesca cura psicanalitica. Fa subire al paziente tutte le tecniche possibili, declinate con metodi ortodossi e meno ortodossi. Ma tutti caratterizzati da una serie di dialoghi esilaranti tra il dottore e Maurizio. Durante la cura, Maurizio, oltre a perdere tutti i suoi soldi per star dietro al dottore, imparerà a proprie spese cosa vuol dire transfert in psicanalisi. Soffrirà e stravolgerà la propria vita. Tutto questo solo per rivendicare l’orgoglio ferito.

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Il Grande Grabski: i temi dello spettacolo

Il Grande Grabski è una metafora irriverente nei confronti del mondo della psicoterapia e dei rapporti di coppia. Essi sono trattati con naturalezza e disinvoltura in modo del tutto originale. Lo spettacolo alterna una comicità esplicita, a tratti travolgente, sul tema del disturbo sessuale, a un umorismo più colto e raffinato che tocca gli ambiti scientifico-professionali della psicanalisi.

Le battute, i continui botta e risposta tra marito e moglie e tra paziente e medico tengono alto il ritmo dello spettacolo, senza interrompere il cammino verso la guarigione psichica del povero protagonista. Si può ridere delle proprie paure, dunque? La risposta è nella leggerezza e nel taglio tragicomico di una vicenda divertente e allo stesso tempo, per certi versi, universale.

Siamo tutti un po’ Maurizio (anche se non soffriamo di eiaculazione precoce) alla ricerca della nostra strada. Alle prese con i condizionamenti che ci vengono dalle persone vicine (familiari o medici ma anche colleghi di lavoro, parenti, amici). Impegnati a trovare conforto, guida e illuminazione attraverso le innumerevoli proposte che la società moderna mette sul piatto (sesso, yoga, spiritualità, psicanalisi ecc.). Che poi la soluzione non c’è, ma ridere di tutto questo sembra un ottimo modo per tirare un sospiro di sollievo e vivere la vita con molta più serenità.

Foto fornite da Ufficio Stampa Maresa Palmacci



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