Terre D’Istanti: a Mapello l’opera di Chiara Gambirasio


data: 24 settembre 2023

luogo: Piazza Sasbach, Mapello Bg

orario: 9.00 e 18.00

Terre D’Istanti è l’opera pubblica dell’artista Chiara Gambirasio, a cura di Roberto Mauri, commissionata dal Comune di Mapello, in provincia di Bergamo, per celebrare il trentesimo anniversario del gemellaggio con la cittadina tedesca di Sasbach.

L’inaugurazione istituzionale è in programma domenica 24 settembre 2023 alle ore 9.00. Nel pomeriggio, alle 18.00, la danza inaugurale di Pauline Giacobazzi, danzatrice e danzaterapeuta. Alle 19.30, infine, aperitivo e visita allo studio di Chiara Gambirasio, nata a Bergamo nel 1996 (info e prenotazioni: kenoscromia@gmail.com).

Terre D’Istanti vuole essere una testimonianza del legame e della profonda connessione tra due luoghi distanti geograficamente, ma uniti da un fitto intreccio di storie e tradizioni.

L’opera è una doppia installazione ambientale in malta colorata. Si trova proprio in Piazza Sasbach, all’interno del parco cittadino, a rappresentare un punto fisico e un momento simbolico per la storia di questo gemellaggio. Assume infatti la forma di due montagne che si guardano: il Monte Linzone visibile da Mapello e il Monte Hornisgrinde di fronte a Sasbach. Elemento comune tra i due paesaggi in cui pianura e collina, vigneti e campi coltivati si intersecano.

L’installazione, che vista dall’alto si presenta come la fusione tra le carte geografiche di Mapello e Sasbach, presenta sul dorso una materialità rocciosa. Invece le acce interne dei due elementi sono tagliate perfettamente, così da mostrare il loro interno sezionato in una raggiera colorata.

Terre D'Istanti Chiara Gambirasio

Terre D’Istanti: le caratteristiche dell’opera

Terre D’Istanti, realizzata con malta, pigmenti e gasbeton grazie al supporto dello sponsor tecnico Sangalli S.p.a. di Mapello, è un’opera monumentale di 10 metri per 5 per un’altezza di 1,60. È composta da due montagne gemelle disposte specularmente, così da creare un camminamento che permetta a chiunque di passare e sostare al suo interno. Si sviluppa attorno a due alberi.

Partendo dal concetto di kenoscromia, il colore è l’energia primaria che, dalla superficie colorata dell’opera, porta la forma della montagna verso qualcosa di leggero e trasognato. Viene inteso come sostanza di incontro tra materia e luce, diventando rappresentativo di un vuoto che scorre tra gli individui, tra i paesi, tra le entità gemelle. Tale spazio diviene uno spaccato che mostra il rapporto tra memoria e materia attraverso un gesto di sedimentazione volontaria.

L’opera ricrea allora il processo di sedimentazione delle rocce per tentare una nuova nascita, un nuovo inizio. Un percorso universale che segue leggi al di fuori di noi. Qui, ora si posiziona un nucleo fermo che si prende carico delle memorie e le proietta verso il futuro. Da qui in poi inizia un nuovo capitolo, un rinnovo di gemellaggio.

Foto fornite da Ufficio Stampa Lara Facco P&C



tel: nd

e-mail: kenoscromia@gmail.com

web: www.comune.mapello.bg.it