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Gli haiku e la poesia della vita urbana

17 Aprile 2021

Il 17 aprile ricorre la Giornata Internazionale dell’Haiku (Haiku Poetry Day). Nata nel 2007 grazie all’iniziativa di una bibliotecaria americana, dal 2012 questa celebrazione vanta il patrocinio della Haiku Foundation, l’organizzazione che promuove eventi, letture pubbliche, mostre e competizioni tutte incentrate su questi minuscoli componimenti poetici dal nome così esotico.

Nati in Giappone circa cinquecento anni fa, gli haiku sono componimenti di tre versi caratterizzati da una metrica di 5/7/5 more. Una struttura che li rende, a tutti gli effetti, la forma più breve di poesia esistente.

Protagonista ormai da un decennio in Italia di un grande revival contemporaneo, questo genere poetico trova un ulteriore segno distintivo anche nel contenuto che propone, così come da tradizione giapponese, una visione olistica della vita in cui il rapporto uomo-natura si configura come un unicum senza soluzione di continuità.

Gli Haiku di città di Francesco Mecucci

Delle tante raccolte di haiku in italiano, ce n’è una che si distingue come la voce fuori da questo coro tradizionalista. È Haiku di città di Francesco Mecucci. Pubblicato per i tipi di Scatole Parlanti, è un libricino tascabile che condensa in 66 pagine l’esperienza urbana in chiave poetica dell’autore. Come un vero haijin dei giorni nostri, Mecucci è riuscito a catturare nei suoi versi momenti di vita in città – di quelli che ognuno di noi vive quotidianamente – sublimandoli tramite la poesia.

Da giornalista esperto, l’autore mostra la capacità di saper trattare le parole con un rispetto tale che esse reagiscono restituendo significati sempre nuovi e terribilmente affascinanti, permettendogli a loro volta di condensare in tre versi un immenso potere evocativo. Tra grattacieli racchiusi in una pozzanghera che tremano mossi dal vento e altoparlanti che spezzano i discorsi della gente in attesa alla stazione, è notevole la scelta di verbi attivi riferiti a soggetti inanimati che, facendo leva sul potere immaginifico della mente, rimandano forti suggestioni pittoriche e sonore.

Come ogni raccolta di poesie ben scritte, anche questa – sebbene uscita nel 2018 – è ancora molto attuale. Complice forse la pandemia, che ci sta insegnando ad apprezzare la vita raffinata dalla quella complessità che spesso le attribuiamo, gli haiku di Francesco Mecucci ci ricordano che il fascino della bellezza ce l’abbiamo sempre davanti agli occhi. Basta solo saperlo cogliere.

Benedetta Lomoni

Foto in alto: Josh Hild / Pexels

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