Senko Karuza, un filosofo-chef nel cuore dell’Adriatico
29 Maggio 2024Senko Karuza, scrittore, poeta e intellettuale croato, è l’autore del libro Isola. Storie di un filosofo-chef dal cuore dell’Adriatico, uscito il 5 giugno 2024 per Bottega Errante Edizioni e con traduzione di Ginevra Pugliese.
Nel libro, Senko Karuza racconta di un lembo di terra troppo affollato d’estate e semi-deserto nelle altre stagioni dell’anno. L’isola di Vis (nome italiano Lissa) è infatti abitata dai pochi che hanno deciso di rimanere a coltivare la terra, gli ulivi e le vigne; circondata da un mare sempre più povero di pesce, solcato da sparuti traghetti che portano in terraferma dal dentista, a scuola, ad approvvigionarsi e che riversano sull’isola curiose figure in fuga dalla frenesia delle città.
Karuza conduce il lettore in un viaggio dentro la comunità dell’isola e la natura mediterranea, negli odori della macchia e del mare, dentro la vita dei pescatori e il lavoro dei contadini, al riparo dalle gelide raffiche di bora e con il profumo della torta marmorizzata della zia Anka di cui nessun altro conosce la ricetta. Vis rappresenta in realtà tutte le isole dell’Adriatico e del Mediterraneo, accomunate dal medesimo destino: essere un universo a sé, un equilibrio di privazioni e piaceri della tavola, ritmi di vita lenti e pensiero profondo.
Senko Karuza: uno scrittore sull’isola
Nato a Spalato nel 1957, l’autore è anche filosofo, chef sopraffino, produttore di vini e lupo di mare. Ha trascorso l’infanzia e la giovinezza sull’isola di Vis, ha frequentato le scuole a Spalato e poi studiato filosofia a Zagabria. A differenza di altri colleghi che hanno lasciato la periferia per fermarsi a vivere e lavorare in città, Karuza ha lasciato la città per ritirarsi a Vis. Qui in estate accoglie i naviganti e i turisti nella sua originale konoba (cantina) in una baia sperduta. Ha pubblicato otto raccolte di racconti e due sillogi, tradotte in diverse lingue straniere.
Isola di Karuza porta a immergersi nelle bellezze e nella pace di un’isola della Dalmazia. Ma allo stesso tempo mostra quanto sia dura la sopravvivenza degli isolani che devono trascorrere lì tutto l’anno la loro vita. C’è molta ironia, che sembra utilizzata per sdrammatizzare una visione cupa del futuro. Un aspetto che si può rivelare anche in altri autori croati, come Robert Perišić.
Ginevra Pugliese spiega come “l’ironia serva come meccanismo di difesa per affrontare traumi e incertezze e per non cadere nel pessimismo totale. La Croazia ha vissuto un passato turbolento, caratterizzato da guerre, transizioni politiche e cambiamenti socio-economici. Durante il periodo della Jugoslavia socialista, l’autocensura e la rigidità monopartitica spingevano gli autori a usare l’ironia come mezzo per esprimere dissenso e critica sociale in maniera più velata e sicura“.
Immagini fornite da Ufficio Stampa Bottega Errante Edizioni