Una preziosa lettera di Leopardi alla Biblioteca di Napoli

6 Marzo 2024

La Biblioteca Nazionale di Napoli ha acquisito una preziosa lettera autografa di Giacomo Leopardi, datata 22 dicembre 1824 e indirizzata al cugino Giuseppe Melchiorri.

Si tratta di una missiva di elevato valore storico e letterario. Essa arricchisce ulteriormente il già ricco fondo leopardiano conservato nell’istituzione partenopea. Il documento va ad aggiungersi alla precedente acquisizione di una lettera autografa del poeta marchigiano indirizzata sempre al cugino, datata 29 agosto 1823.

L’acquisizione è avvenuta grazie alla segnalazione della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio e all’esercizio del diritto di prelazione da parte del Ministero della Cultura, per un importo di 8500 euro.

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Lettera di Leopardi a Napoli: il contenuto

La lettera di Leopardi del 22 dicembre 1824 è di carattere prevalentemente privato. Offre nuovi spunti di studio sulla vita e l’opera del poeta, che morì a Napoli, dove è sepolto, all’età di 39 anni quasi compiuti. In essa, Leopardi parla della nascita di un componimento mai dato alle stampe. Si legge nel testo: “Una edizioncina elegante dei Caratteri di Teofrasto tradotti dal greco in puro e buono italiano”. Testimonianza concreta dell’interesse filologico di Leopardi per la realizzazione di una edizione del testo greco che consentisse la più corretta traduzione di un libro poco conosciuto. E del quale esisteva una più imprecisa traduzione fatta “dal Costantini”.

I due cugini intrattennero nel tempo una fitta corrispondenza, caratterizzata da un profondo affetto e da un comune interesse per la cultura. Ciò grazie alla assidua frequentazione sviluppata durante i soggiorni romani di Leopardi. Simile nella scrittura delle consonanti e delle vocali sia per il carattere maiuscolo e per il minuscolo, sia per contenuti e i sentimenti di stima reciproca espressi nel testo, sembra che le due missive possano avere una continuità tra di loro.

La Biblioteca Nazionale di Napoli, terza tra le più importanti biblioteche d’Italia dopo quelle di Roma e Firenze, conserva un patrimonio librario di quasi 2 milioni di volumi, circa 20.000 manoscritti, più di 8000 periodici, 4500 incunaboli e 1800 papiri ercolanensi. Inoltre, è la sede del più importante fondo leopardiano. Questo comprende, oltre alle lettere, anche autografi, opere a stampa e altri documenti relativi al poeta.

Immagini fornite da Ufficio Stampa e Comunicazione MiC

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