palermo cattedrale

Palermo, l’armonia della bellezza

28 Aprile 2022

Palermo era splendida. La città con la posizione più bella al mondo
Oscar Wilde

Appariscente eppure elegante, esuberante e al contempo riservata, Palermo è un groviglio di affascinanti contraddizioni. Il suo essere stata per millenni il crocevia di popoli e culture l’ha resa una città sorprendente. Qui, mosaici bizantini convivono con cupole arabesche e nobili palazzi barocchi lasciano spazio a vie che a loro volta si riempiono di bancarelle allestite con quel caos calmo degno dei migliori suq d’Oriente.

L’accoglienza che riserva Palermo a chi va a farle visita è quell’abbraccio ospitale di una città che ha la consapevolezza di aver occupato da sempre una terra di mezzo: ai piedi dell’Europa, in testa all’Africa e al centro di un mondo che, sebbene geopoliticamente e culturalmente non esista più, fa ancora parlare di sé. Umile e regale allo stesso tempo, Palermo è una città dalla bellezza indolente di cui ci si ritrova innamorati in un batter d’occhio.

Come arrivare a Palermo

Per chi si muove dal “continente”, la soluzione più rapida e agevole è quella di prendere un aereo con destinazione Palermo-Punta Raisi. L’aeroporto, dedicato a Falcone e Borsellino, dista circa 30 chilometri dal centro cittadino e con esso è ben collegato grazie a una linea di autobus dedicati.

Per chi pensa di esplorare i dintorni di Palermo in maniera autonoma o di proseguire la vacanza sull’isola dopo il soggiorno in città, è consigliabile uno degli autonoleggi presenti nel terminal arrivi. Se optate per questa soluzione, mettete in conto di prenotare un hotel con parcheggio riservato perché trovare spazio per la macchina a Palermo non è cosa agevole.

palermo quattro canti

I Quattro Canti / Foto: heibergerwork via Pixabay

Un museo a cielo aperto

Riassumere in poche righe tutto ciò che di bello c’è da vedere a Palermo è un’impresa pressoché impossibile. Tuttavia, per rendere omaggio alla storia millenaria della città, si può immaginare un percorso che tocchi almeno la Cattedrale di Palermo (il cui stile architettonico è una meravigliosa stratificazione di impronte arabo-normanne, gotiche, barocche e neoclassiche), la Cappella Palatina e suoi stupendi mosaici bizantini e il Teatro Massimo – il più grande edificio teatrale lirico d’Italia – che, tra ambienti di rappresentanza, sale, gallerie e scale monumentali, è un complesso architettonico di grande fascinazione.

La stessa che si prova, a dire il vero, passeggiando senza una meta ben precisa in centro. Soffermatevi ad ammirare la bellezza dei Quattro Canti (piazza Villena) e quella della vicina Fontana Pretoria (conosciuta anche come “Fontana della Vergogna” per la nudità delle statue che la compongono) al centro dell’omonima piazza. Per non perdersi, basta muoversi lungo via Maqueda che costeggia alcuni dei luoghi d’interesse più importanti della città, tra cui lo storico mercato di Ballarò.

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Fontana Pretoria / Foto: Cristina Gottardi via Unsplash

Cosa mangiare a Palermo

Palermo è bella da visitare e buona da mangiare. Nonostante l’ottima offerta di ristorazione e di alta pasticceria presente in città, qui la vera esperienza gastronomica si fa in strada. Negli ultimi anni, complice la condivisione social, lo street food locale ha guadagnato fama internazionale.

Tra le innumerevoli bancarelle di venditori ambulanti e le piccole botteghe sparse in ogni dove, scegliere il posto giusto in cui assaggiare le specialità tipiche palermitane non è affar semplice. Lasciatevi guidare dai profumi e fermatevi dove preferite, l’importante è che nella vostra lista di pietanze assolutamente da non perdere includiate lo sfincione (pizza alta e soffice, condita con pomodoro, cipolla, acciughe e caciocavallo), pane e panelle (panino con frittelle di farina di ceci) e le arancine (non fate gaffe: sul versante occidentale della Sicilia questa delizia a base di riso si declina al femminile).

Per gli amanti del quinto quarto, non può mancare un assaggio di stigghiola (budella di agnello arrostite sulla brace) e il simbolo per eccellenza dello street food palermitano, ovvero il pane cà meusa (panino farcito con milza e polmone di vitello, cotti nello strutto).

Prima foto in alto: Cattedrale di Palermo / Foto Salvatore Galle via Pixabay