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Venezia ritrovata

27 Luglio 2021

Venezia non può essere paragonata che a se stessa
Johann Wolfgang von Goethe

Ci vuole coraggio a costruire una città fatta di palazzi imponenti su una laguna. Ancor più audacia a concentrarvi oltre 250 siti culturali e innumerevoli opere d’arte che ogni anno attraggono in media 26 milioni di visitatori. Ci vuole la pazienza e lo spirito di accoglienza dei suoi circa 53.000 residenti, che spesso borbottano e si lamentano di noi turisti, ma alla fine sono sempre pronti ad ospitarci in questa loro casa delle meraviglie che è Venezia.

Grande ammaliatrice di poeti e scrittori d’ogni tempo, Venezia rifugge ogni classificazione. Bella, romantica e suggestiva sono gli aggettivi utilizzati più spesso per descriverla. Che lo sia è indubbio, eppure qualsiasi epiteto sembra non bastare a rendere pieno merito all’unicità dell’esperienza che questa città offre. Quell’isolamento fortemente voluto dalle popolazioni locali, che nel V secolo tentavano di sfuggire alle invasioni barbariche, è diventato il suo tratto distintivo. Questo suo essere staccata, isolata, l’ha resa immortale, padrona di uno spazio sospeso nel tempo.

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L’isolamento più recente, dovuto alla pandemia, l’ha riconsegnata a noi visitatori in una modalità più accessibile, maggiormente godibile. Venendo a mancare la calca del turismo di massa, Venezia è tornata a essere piacevole da visitare. Sul Ponte di Rialto non ci si spintona, sul vaporetto c’è sempre posto per tutti e per entrare nella Basilica di San Marco la fila, in effetti, c’è ancora ma i tempi di attesa sono dimezzati.

Se mai fosse stato creato l’itinerario ideale per godere appieno di tutto quello che Venezia ha da offrire, ora è tempo di dimenticarlo. Girarla a caso, lasciandosi guidare da quei microcosmi ora visibili che tra calli, rughe e campielli attraggono la nostra attenzione, è indubbiamente la scelta migliore per riscoprire la Venezia più vera: quella delle vecchie botteghe artigiane e di quei bàcari storici dove, all’ora del cicchetto, puoi ancora sentire parlare in dialetto.

Per dirla con Tiziano Scarpa: “Venezia è piccola, puoi permetterti di perderti senza mai uscirne davvero”. Se prima di ripartire vorrai abbracciarla tutta con lo sguardo, ti basterà salire sulla terrazza panoramica del Fondaco dei Tedeschi: l’accesso è gratuito e si prenota online.

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