
Le sculture di Salvatore Sava in mostra a Lecce
data: dal 6 febbraio al 25 settembre 2022
luogo: Fondazione Biscozzi Rimbaud (Piazzetta Giorgio Baglivi 7), Lecce
orario: martedì-domenica 17.00-21.00
Salvatore Sava. L’altra scultura è la mostra del noto scultore salentino classe 1966, tra i più significativi artisti della propria generazione in Italia, visitabile dal 6 febbraio al 25 settembre 2022 a Lecce presso la Fondazione Biscozzi Rimbaud.
La mostra comprende 35 lavori, che coprono un ampio arco della produzione dell’artista. Opere oggetto delle acute investigazioni critiche, tra gli altri, di Luciano Caramel e di Giuseppe Appella. L’intento del curatore, il direttore scientifico della Fondazione Paolo Bolpagni, è di esporre anche diverse opere dagli anni Novanta a oggi rimaste finora inedite. Esse svelano aspetti e ricerche di Sava rimasti in ombra, ma meritevoli di grande attenzione.
Ormai proverbiale è infatti il ricorso, nelle sue sculture, al ferro, alla pietra leccese, all’acciaio. Più di recente anche ai colori fluorescenti, ma in realtà l’universo creativo di questo originale artista comprende anche materiali e media differenti. In particolare, sono per la prima volta presentati i cicli dei “neri” polimaterici. Si tratta di lavori in legno, in resina, in fibra di vetro e smalto, dei collage metallici su cartone, che rivelano un volto diverso dell’artista.
Salvatore Sava e la Fondazione Biscozzi Rimbaud
Due opere di Salvatore Sava – Sentieri interrotti del 1998 e Rosa selvatica del 1999 – sono già presenti nell’allestimento permanente della sede museale della Fondazione Biscozzi Rimbaud di Lecce. Questo in virtù dell’ammirazione nutrita per lui, fin dagli esordi, dalla coppia di collezionisti costituita da Luigi Biscozzi (scomparso nel settembre del 2018) e dalla moglie Dominique Rimbaud, attuale presidente della Fondazione.
La Fondazione Biscozzi Rimbaud, aperta a Lecce dal marzo del 2021 in un palazzetto storico ristrutturato nel rispetto dell’architettura locale e accolta con entusiasmo e partecipazione dal pubblico e dalla critica, pur nell’alternanza di aperture e chiusure dovute alla pandemia, annovera opere importanti di grandi nomi italiani e internazionali dell’arte del Novecento: Filippo de Pisis, Arturo Martini, Enrico Prampolini, Josef Albers, Alberto Magnelli, Luigi Veronesi, con particolare riferimento agli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta: Fausto Melotti, Alberto Burri, Piero Dorazio, Renato Birolli, Tancredi, Emilio Scanavino; Pietro Consagra, Kengiro Azuma, Dadamaino, Agostino Bonalumi, Angelo Savelli, Mario Schifano e molti altri.
Foto fornite da Ufficio Stampa Lucia Crespi