goya 3 maggio 1808

Nei cinema italiani il docufilm su Francisco Goya


data: 6-7-8 marzo 2023

luogo: Luoghi vari

orario: orari vari

L’ombra di Goya è il docufilm, acclamato da pubblico e critica all’ultimo Festival di Cannes, che narra la vita e le opere dell’artista spagnolo. Un maestro che, come pochi altri, ha saputo raccontare incubi, ossessioni e fantasmi degli esseri umani, ma anche le straordinarie creature fantastiche che nascono dalle loro menti dissacranti.

L’opera è visibile nelle sale cinematografiche d’Italia del circuito Nexo Digital, per il ciclo La Grande Arte al Cinema. Uniche date: lunedì 6, martedì 7 e mercoledì 8 marzo 2023. Diretto da José Luis López-Linares e scritto da Jean-Claude Carrière e Cristina Otero Roth, è un viaggio tra le opere più impressionanti e attraverso l’immaginario più segreto del pittore. Il regista ha scelto un team di dodici specialisti di tutte le discipline per decifrare la ricca e sinuosa opera di Francisco Goya.

Nel corso della narrazione, ognuno degli intervistati fa luce a modo suo su un artista dall’incredibile ricchezza espressiva, avvicinando tra loro i tasselli di un viaggio che esplora la relazione tra cultura ed emozioni, cinema e pittura. Ad esempio, un otorinolaringoiatra si cimenta nel rintracciare nei quadri le conseguenze della sordità del pittore. Invece di prediligere il percorso cronologico, L’ombra di Goya spazia tra opere di periodi diversi con cui Goya smaschera vizi e ipocrisie della sua epoca.

L’elenco dei cinema aderenti è disponibile QUI.

Goya: un grandissimo dell’arte

Eccezionale ritrattista, celebrato pittore della corte spagnola, narratore acuto e spietato osservatore dei vizi, dei paradossi umani e dell’ipocrisia moderna, Francisco José de Goya y Lucientes (1746-1828) è uno dei giganti della storia dell’arte. I suoi capolavori, dal Colosso alla Maja vestida, dalla Maja desnuda al 3 maggio 1808, raccontano una sensibilità straordinaria e una mente in continuo movimento e in perenne ricerca.

Un interrogarsi sul destino umano che rappresenta la cifra più impressionante e potente di Goya. Dall’infanzia a Saragozza alle “pinturas negras” della Quinta del Sordo, la casa fuori Madrid in cui si ritirò in un drammatico isolamento prima di recarsi a Bordeaux. Lì si spegne nel 1828. La fine del Settecento, del resto, non aveva segnato solo la fine di un secolo, ma anche un passaggio cruciale tra vecchio e nuovo. Un periodo in bilico tra antiche ossessioni e nuovi indomiti fantasmi.

Dopo la Rivoluzione francese, i semi del cambiamento politico e sociale erano stati irrimediabilmente gettati. L’Europa non sarebbe stata più la stessa. È in questo contesto che si muove il dissacrante pittore spagnolo. Nel suo immaginario e nelle sue creature fantastiche predominano i temi della rivoluzione, del carnevale e della rivolta all’ordine precostituito. Una capacità speciale di indagare i mondi alla rovescia in cui si ribalta ogni gerarchia. Quelle tra servi e padroni, tra uomini e animali, tra maschile e femminile.

Immagini fornite da Ufficio Stampa Nexo Digital Luana Solla

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