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“Rossi Cardinali”, un’installazione artistica a Foggia


data: dal 14 giugno al 31 agosto 2024

luogo: Azienda Borgo Turrito (loc. Borgo Incoronata), Foggia

orario: lunedì-sabato 8.30-13.00 - 16.00-20.00 / domenica 8.30-13.00

Rossi Cardinali è l’installazione artistica di Francesco Petrone, accompagnata da un testo critico di Chiara Guidoni, visibile dal 14 giugno al 31 agosto 2024 presso l’azienda vinicola Borgo Turrito di Foggia in località Borgo Incoronata. Inaugurazione venerdì 14 giugno alle ore 20.00.

L’opera, ideata e creata per il viale alberato della sede, si muove su una riflessione parallela fra il simbolo e la natura, creando un meccanismo ossimorico che l’artista abbraccia frequentemente nella sua poetica e nella sua produzione. Un viale di alberi di ulivo è tempestato da una miriade di uccelli cardinali in cera rossa, accompagnando e abbracciando il pubblico che vi transita.

La genesi dell’opera è da ricercare in un doppio binario. Da un lato analizza la figura dell’uccello cardinale, in particolare modo nella sua valenza simbolica e cromatica; dall’altro, attraverso l’utilizzo di un materiale come la cera, abbraccia una riflessione più ampia sul rapporto dell’uomo con le forze naturali. Gli uccelli rappresentano il rapporto fra la terra e il cielo, fra ciò che è terreno e ciò che è divino. Una creatura capace di abitare entrambe queste sfere e di esserne perciò messaggero.

rossi cardinali

Rossi Cardinali: un’opera ricca di simboli e significati

Il rosso è invece il colore che allude alla passione e al sangue, colore vivo e vivificante. Ma contemporaneamente foriero di una sfera sensibile profonda e umana. Anche l’ulivo, per cui l’installazione è stata pensata, ha un significato che spazia dal mito alla tradizione cristiana. Un albero caro ad Atena, che lo donò al popolo ateniese, però anche il simbolo degli ultimi momenti prima della passione di Cristo. La cera, invece, materiale morbido e plasmabile, allude alla possibilità di mutamento, di trasformazione. In particolare, in questo senso, una trasformazione collegata ad agenti naturali.

L’installazione inaugura la stagione estiva, contraddistinta in questi ultimi anni da temperature alte, siccità, o fenomeni atmosferici potenti e incontrollati. L’azione umana, che l’artista rappresenta attraverso la sua azione e creazione, sottostà inevitabilmente a quella della natura. Che ha tentato in passato di plasmare, ma che, sempre più palesemente, lo consuma, pagando il dazio di maltrattamento perpetrato per secoli.

Le opere di Francesco Petrone, nato a Foggia nel 1978, non asseriscono mai ma suggeriscono meccanismi che l’artista ricerca nell’andamento delle cose del mondo, siano esse umane o naturali. Il suo rapporto con il divino e la spiritualità ha un approccio laico e ricerca nella natura la sua forma più alta e pura, alludendo a una tradizione religiosa che riguarda più l’identità che un vero e proprio credo. L’artista si muove nei simboli lungo tutta la sua storia, poetica e creativa, aprendo la via ad iconografie e significanti che partono da una memoria condivisa e approdano a significati nuovi e contemporanei. La sua traccia si muove spesso nell’ossimoro, nella coincidenza e complementarietà degli opposti, in cui il tutto è maggiore della somma delle parti.

Immagini fornite da Ufficio Stampa Roberta Melasecca

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