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Lo schermo dell’arte 2023, cinema e arte a Venezia


data: dal 16 al 19 marzo 2023

luogo: Teatrino di Palazzo Grassi (San Marco 3260), Venezia

orario: orari vari

Lo schermo dell’arte 2023, decima edizione, è il festival di cinema e arte contemporanea diretto da Silvia Lucchesi e in programma a Venezia, presso il Teatrino di Palazzo Grassi (accanto all’omonimo edificio), dal 16 al 19 marzo.

Quattro serate con 11 proiezioni in lingua originale con sottotitoli in italiano e l’incontro con uno degli autori, l’artista Giorgio Andreotta Calò. Per festeggiare il decennale, in collaborazione con Mymovies, dal 16 al 26 marzo sono disponibili gratuitamente tre film tratti delle precedenti edizioni, visibili QUI.

La rassegna fiorentina porta a Venezia un programma di opere firmate da importanti artisti e filmmaker internazionali, selezionate insieme a Palazzo Grassi, come fin dalla prima collaborazione tra le due istituzioni. Diversi gli argomenti trattati, dall’approfondimento su grandi artisti alla riflessione su sfruttamento delle risorse naturali e conflitti generati dalla loro gestione, passando per l’osservazione del mondo naturale e della sua straordinaria complessità.

lo schermo dell'arte agrilogistics

“Agrilogistics” di Gerard Ortín Castellví fornita da Ufficio Stampa PCM Studio di Paola C. Manfredi

Lo schermo dell’arte 2023: il programma

Si inizia giovedì 16 marzo alle 18.00 con Giorgio Andreotta Calò che presenta Ίκαρος (Icarus) (2022), progetto tra film e documentario che parte dal mito di Dedalo e Icaro per osservare l’evoluzione dei lepidotteri a Emmen in Olanda. A seguire (19.00) A Flower in the Mouth di Éric Baudelaire, una riflessione sul tempo che scorre basate su Pirandello. Chiude alle 20.15 Back to Basquiat di Pierre-Paul Puljiz che ricerca la vera identità di Jean-Michel Basquiat.

Venerdì 17 marzo, dalle 18.00, due opere di Rosa Barba. Si tratta di Time as Perspective (2012) sullo sfruttamento delle risorse naturali e The Empirical Effect (2010) che osserva invece il territorio intorno al Vesuvio densamente popolato anche nelle zone a rischio eruzione. Alle 19.00 Marina Abramović e Ulay: No Predicted End di Kasper Bech Dyg (2022). Una riflessione su trent’anni di collaborazione tra i due artisti.

Il cartellone di sabato 18 marzo include Foragers. Al-Yad Al-Khadra di Jumana Manna (2022), dalle 17.00, sul conflitto tra le autorità israeliane e la popolazione palestinese per la gestione delle riserve natural del Golan. Segue alle 18.10 Agrilogistics di Gerard Ortín Castellví (2022). Il lavoro analizza analizza l’evoluzione dell’agricoltura contemporanea attraverso l’osservazione di una serra. Infine, alle 18.45, To Unveil a Star di Juul Hondius (2021) si sviluppa intorno alla scultura a stella presso la sede NATO di Bruxelles.

Domenica 19 marzo conclusione alle 17.00 con l’opera di Theaster Gates A Clay Sermon (2021). Una narrazione che prende spunto dall’uso dell’argilla per raccontare i legami con il colonialismo e la storia delle comunità africane; e The Melt Goes On Forever: The Art and Times of David Hammons dedicato alla vita dell’artista sudafricano David Hammons.

Foto: “Back to Basquiat” di Pierre-Paul Puljiz fornita da Ufficio Stampa PCM Studio di Paola C. Manfredi



tel: nd

e-mail: teatrino@palazzograssi.it

web: www.pinaultcollection.com/palazzograssi