sofia uslenghi casa terra io

Sofia Uslenghi espone a Milano in “Casa/Terra/Io”


data: dal 9 maggio al 3 giugno 2024

luogo: Galleria Lampo - Scalo Farini (Via Valtellina 5), Milano

orario: 11.00-20.00 / martedì chiuso

Casa/Terra/Io è la mostra personale di Sofia Uslenghi, a cura di Nicolas Ballario, visitabile a Milano presso la Galleria Lampo – Scalo Farini dal 9 maggio al 3 giugno 2024. I suoi autoritratti guidano in un universo fatto di suggestioni ipnotiche, suoni naturali e odori della memoria.

Un immaginario poetico dove le storie si mescolano a ricordi antichi e impressioni profonde. E la fotografia, tra tempi lunghi, esposizioni multiple e distorsioni ottiche, districa lentamente grovigli identitari. Dal primo progetto fino ai più recenti scatti, parte di un’opera ancora in fieri, Casa/Terra/Io è un viaggio alla scoperta dell’autrice, del suo paesaggio interiore e dei suoi lavori.

Sofia Uslenghi nasce a Reggio Calabria, metà famiglia di Gerace e metà di Messina. Dopo aver trascorso l’infanzia sullo Stretto, da adolescente si trasferisce a Brescia, poi a Parma, dove frequenta l’università. E infine Milano. Ma è nella terra d’origine, nei suoi colori e profumi, tra l’erba secca e il finocchietto selvatico, che cerca e trova ancora le sue radici.

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Sofia Uslenghi: l’allestimento di Casa/Terra/Io

L’allestimento evoca il nomadismo malinconico che ha finora caratterizzato la sua vita. Ricostruisce alcuni interni domestici, dove mobili di recupero o disegni stilizzati a muro e sul pavimento vogliono riportare chi osserva in una sorta di intimità ricreata, in quella solitudine tanto necessaria all’artista per la creazione. Sulle pareti, finti fondali identificano lo spazio dove nasce l’autoritratto e, da un ambiente all’altro, tappa dopo tappa, percepiamo l’evolversi della sua figura e della sua arte.

La si vede tra le piccole cose che mancano, tra i vuoti d’aria del suo girovagare da una casa all’altra, nel suo cercarsi. Per trovare, infine, nella fotografia lo strumento che unisce i puntini sospesi, supera gli spazi fisici e va oltre il reale. Ogni ambiente accoglie uno dei lavori della fotografa, a partire dal suo primo progetto, Flora, a My grandma and I (Nonna), Maps, Earth-Diptychs fino ai più recenti autoritratti.

Spiega l’artista: “Il girovagare è ormai parte della mia esistenza. Negli anni in cui ho iniziato a fotografarmi e a sovrapporre la mia immagine a quella dei luoghi della mia infanzia stavo realizzando la mancanza di radici. Mi sono resa conto che mi mancava un pezzo. Ed è il motivo per cui quando torno a Gerace mi sento a casa, anche se non ci ho mai vissuto. Mi viene da usare il verbo tornare e non andare perché ho sentito che le mie radici fossero lì. E questa per me è una certezza rassicurante. Il sapere che esiste un luogo nel mondo in cui ci sono dei fili che ricostruiscono una storia, una comunità che ti riconosce in una qualche misura l’appartenenza”.

Immagini fornite da Ufficio Stampa Anna Nosari



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e-mail: galleria@lampomilano.it

web: www.lampomilano.it