Per una Rete libera da tutto e da tutti, il 12 marzo di ogni anno si celebra la Giornata mondiale contro la cyber-censura.
Quando Tim Berners Lee, nel lontano 6 agosto del 1991, diede vita a Internet con la pubblicazione del primo sito web, sicuramente non immaginava che nell’arco di trent’anni la sua invenzione sarebbe stata utilizzata per censurare opinioni, idee e mettere in pericolo la democrazia.
La rete, in origine, nasce per essere libera, unica e accessibile a tutti. Con il tempo, infatti, è aumentato in modo vertiginoso il numero di persone che navigano sul web. Questo è diventato alla portata di tutti, è entrato nelle case e ora è inimmaginabile una vita senza di esso. Allo stesso tempo, anche le istituzioni, le organizzazioni governative e (purtroppo) le persone non
raccomandabili, lo hanno popolato per i propri scopi.
Anche se il 59% della popolazione mondiale ha accesso a Internet, nel globo una persona su tre non ha libero accesso alle comunicazioni online. Nel 2021, nazioni come Arabia Saudita, Cina, Corea del Nord, Iran, Siria, Cuba censurano e detengono il monopolio della Rete, gestendo gli accessi e tutte le informazioni in entrata e in uscita (guarda il World Freedom Index di Reporter Senza Frontiere).
Sia chiaro, in (quasi) tutto il mondo il concetto di “Rete” è rimasto lo stesso. Basti pensare che nei Paesi in cui i mezzi di comunicazione tradizionali sono sotto il controllo del potere, l’unica informazione indipendente può essere trovata su Internet. Infatti, Il web può essere un’ancora di salvezza per la propria libertà personale e della comunità. Ed è evidente che ci siano sempre due facce della stessa medaglia. Ci sono sempre dei pro e dei contro, ma non voglio parlare di qualunquismo. Voglio parlare di conoscenza e di democratizzazione dell’informazione.
Si è visto con la lotta fra Trump e i social media, si è visto con il golpe in Myanmar, con la censura dei social media da parte di Polonia e Ungheria, potrei andare avanti all’infinito. I problemi sono tanti, le sfaccettature ancor di più, ma una cosa è certa: la censura non è mai la strada giusta, salvo particolarissimi casi. È la sfida del nostro millennio, prima o poi ci sarà presentato il conto (se non lo stiamo già pagando), e dobbiamo rimboccarci le maniche.
Come? Dobbiamo essere più consapevoli del web, delle sue potenzialità, dei suoi difetti e dei suoi rischi. Soltanto così potremmo capire il valore di quello che abbiamo tra le mani.
“Quando la verità viene sostituita dal silenzio, il silenzio è una menzogna”
(Yevgeny Yevtushenko)
Foto in alto: Ryoji Iwata – Unsplash
Foto in basso: Obi Onyeador – Unsplash