violenza contro le donne

Violenza contro le donne, le app in aiuto

14 Marzo 2022

Parlando con alcuni amici, mi è capitato di ascoltare la storia di una ragazza che sta affrontando una difficile situazione a causa di un partner un po’ ossessivo, che a tratti la spaventa. Non conoscevo questa persona, tuttora non la conosco e so solo una minima parte di quello che le sta accadendo. Eppure tale episodio mi ha fatto pensare: e se dovesse capitare a una persona a me vicina? A mia sorella, a una mia amica? Cosa potrei fare per aiutarla?

Sentiamo parlare sempre più spesso di situazioni di questo genere, eppure mi chiedo quanti di noi saprebbero cosa fare concretamente. Ho voluto approfittare di questo spunto di riflessione per informarmi in proposito: fortunatamente il digitale può venirci in aiuto.

Esistono, ad esempio, alcune app ideate per dare supporto immediato alle donne in una situazione di pericolo e di emergenza. Molte di esse hanno subito anche critiche, a causa di alcune funzionalità e potenziali rischi a cui potrebbero esporre, attraverso i servizi di geolocalizzazione o conservazione dei dati. Ma alcune  si sono rivelate molto utili e sono state generalmente apprezzate.

contro la violenza sulle donne

Violenza contro le donne: gli strumenti digitali

L’esempio di maggior successo è App-Elles, un’app introdotta nel 2015 in Francia da Diariata N’Diaye (ex Observatoire des violences faites aux femmes). Gratuita e intuitiva, questa applicazione permette alle potenziali vittime di violenza, in caso di emergenza, di contattare con un messaggio tre persone di fiducia scelte, oltre che i servizi di emergenza o associazioni e professionisti che forniscono aiuto, garantendo l’anonimato. Grazie all’opzione che consente di nascondere l’app dandole l’aspetto di un’altra icona, App-Elles è utile anche in caso di violenza domestica.

In Italia, invece, è possibile scaricare alcune app dedicate alla violenza contro le donne, soprattutto di carattere informativo. L’app dell’associazione D.i.Re. – Donne in Rete contro la violenza, per esempio, è stata realizzata per reperire il centro antiviolenza più vicino e ricevere informazioni utili.

Altro strumento molto utile è Youpol, app della Polizia di Stato per segnalare episodi di spaccio e bullismo, estesa anche ai reati di violenza contro le donne. L’app consente di trasmettere in tempo reale messaggi ed immagini agli operatori della Polizia di Stato, oppure far partire direttamente una chiamata. Si può scaricare gratuitamente e, tra le varie opzioni, prevede la possibilità di fare segnalazioni in forma anonima, anche per chi è stato testimone diretto o indiretto.

Signal For Help e metodi utili

Oltre alle app, esiste anche un altro strumento che, proprio per la sua semplicità, è diventato in poco tempo virale: si tratta del Signal For Help, un gesto che consiste nel piegare il pollice verso il palmo della mano, tenendo le altre quattro dita in alto e poi chiuderle a pugno. Lanciato nell’aprile 2020 dalla Canadian Women’s Foundation, questo segnale silenzioso si è diffuso per via dell’intensificarsi di abusi fisici o psicologici tra le mura domestiche durante la pandemia. Tale gesto si è diffuso tanto da essere riconosciuto come un segnale internazionale.

Questi sono solo alcuni dei semplici mezzi a disposizione nel caso ci si trovasse in una situazione di pericolo. Tuttavia, è bene ricordare che per affrontare un problema di violenza e abusi, è fondamentale utilizzare questi strumenti con cautela. E, in ogni caso, affidarsi sempre alla competenza degli esperti per conoscere servizi e modalità per ricevere assistenza.

Ecco, ad esempio, una serie di metodi utili per chiedere aiuto se si è vittima di violenza domestica:

– Chiamare o chattare con il 1522, il numero gratuito antiviolenza e antistalking attivo 24 ore su 24, per ottenere assistenza da parte dei centri antiviolenza sul proprio territorio.
– Recarsi in farmacia e chiedere informazioni su cosa fare se si è vittime di violenza, a seguito del protocollo d’intesa per potenziare l’informazione sottoscritto dal Ministero delle Pari Opportunità con Federazione degli Ordini dei Farmacisti, Federfarma e Assofarm.
– Naturalmente è possibile, di fronte a una situazione di emergenza, chiamare i carabinieri al 112 o la polizia al 113.
– Inoltre, a questo link c’è l’elenco di tutti i numeri telefonici dei centri antiviolenza della rete D.i.Re in Italia.

Foto: Gemma Chua Tran / Unsplash.com