Il 16 settembre 2021 riparte in Italia X Factor, il famoso talent musicale giunto ormai al quindicesimo anno e che va in onda su Sky Uno.
Questa edizione si può definire storica per almeno un paio di motivi: Ludovico Tersigni sostituirà Alessandro Cattelan alla conduzione dopo ben dieci anni e, per la prima volta in assoluto, non ci saranno le classiche suddivisioni in categorie (under uomini, under donne, over, gruppi). A mantenere il fil rouge con la scorsa edizione ci pensano i giudici, che rimangono gli stessi: Emma Marrone, Mika, Manuel Agnelli e Hell Raton.
Nel corso degli anni il programma ha lanciato artisti che ora sono tra i big della musica italiana e anche internazionale come Marco Mengoni e Francesca Michielin o i Måneskin, il gruppo rock che in questo 2021 ha scalato le classifiche di tutto il mondo anche grazie alla vittoria all’Eurovision Song Contest.
X Factor e lo stato di salute dei talent
Tutto bene quindi? Non proprio. Quasi in contemporanea alla partenza della nuova edizione italiana, dal Regno Unito è arrivata la notizia che Simon Cowell – l’ideatore del format che ha lanciato tra gli altri gli One Direction, Leona Lewis e James Arthur – ha annunciato la chiusura del programma in UK. La motivazione? Tanto semplice quanto difficile da ammettere: il programma era diventato ripetitivo arrivando a perdere quel tratto innovativo che gli aveva concesso di spiccare il volo negli ultimi quindici anni.
Questa notizia, che potrebbe sembrare stridere con la ripartenza dell’edizione italiana, apre una discussione che vale la pena approfondire: i talent hanno stancato? In vent’anni, sono cresciuti in maniera esponenziale in diversi ambiti: quello artistico con Amici di Maria De Filippi (a cui, tanto per restare in tema X Factor, ha partecipato Emma Marrone); quello culinario con Masterchef; o quello più generalista come Italia’s Got Talent (format sempre ideato da Simon Cowell).
Quello che all’inizio era novità, innovazione, curiosità è diventato con il tempo ripetitivo, già visto, scontato. Ciò non significa che i talent siano morti, perché gli ascolti continuano ad affermare il contrario. Ma probabilmente hanno perso un po’ di quel brio che li contraddistingueva. La sfida per il futuro sarà sicuramente quella di portare qualcosa di nuovo in tv o, forse, riuscire a declinare sulle altre piattaforme (social, web, streaming) quanto viene fatto in tv. Da questo punto di vista X Factor è probabilmente il più avanti, dal momento che da tempo fa dei social e dell’interattività un suo cavallo di battaglia.
I talent sono morti, lunga vita ai talent!