michael stipe mostra milano

Michael Stipe, dalla musica all’arte: mostra a Milano


data: dal 14 dicembre 2023 al 16 marzo 2024

luogo: Fondazione ICA (Via Orobia 26), Milano

orario: mercoledì 14.00-18.00 / giovedì-sabato 12.00-19.00

I have lost and I have been lost but for now I’m flying high è la grande mostra personale di Michael Stipe, poliedrico artista visivo e leader iconico della band R.E.M. Esposta presso gli spazi di Fondazione ICA di Milano, è visitabile dal 14 dicembre 2023 al 16 marzo 2024. Il progetto è curato da Alberto Salvadori, direttore dell’istituzione.

Oltre 120 opere, alcune mai esposte prima, restituiscono nel dettaglio gli ambiti della ricerca artistica di Michael Stipe. Grande protagonista della mostra è il ritratto, interpretato attraverso linguaggi differenti: dalla fotografia alla ceramica, dalla scultura alle opere audio.

I concetti fondamentali nell’opera di Stipe sono l’omaggio e la vulnerabilità che si intrecciano nella rappresentazione figurativa e non, condotta da Stipe sull’essere umano. L’artista identifica la vulnerabilità come forza propulsiva, senza attribuirgli alcuna accezione negativa. La considera, infatti, un potente strumento di sopravvivenza e rappresenta un approccio filosofico inedito capace di tracciare nuovi percorsi.

Mentorship, amicizia e collaborazioni nelle opere di Michael Stipe

L’interesse di Stipe per la ritrattistica è rappresentato attraverso molteplici media. Stipe ha iniziato a scattare fotografie all’età di 14 anni quando ritraeva i suoi eroi: Freddie Mercury, i Ramones, Tom Verlaine e Patti Smith, per citarne alcuni. In seguito, cominciò a documentare la comunità di artisti e musicisti di Athens, in Georgia, di cui fece parte a partire dai primi anni Ottanta. In queste relazioni, tessute e mantenute negli ultimi quattro decenni, si mescolano intimamente mentorship, amicizia e collaborazione.

Per la mostra, l’artista ha creato opere che incarnano e riflettono la molteplicità dei ruoli che queste persone hanno avuto nella sua vita. Stipe non solo li rappresenta come soggetti ma alcune volte li coinvolge nella creazione fisica delle opere stesse. Le artiste Angie Grass e Libby Hatmaker, ad esempio, sono fondamentali per la realizzazione dei lavori multimediali, mentre l’artista Michael Oliveri, direttore di produzione di Stipe, e la ceramista Caroline Wallner hanno lavorato con lui alla realizzazione delle sculture. Il fotografo David Belisle, da sempre responsabile dello studio di Stipe, invece, ha stampato a mano ogni fotografia della mostra attraverso una serie di processi analogici.

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Foto © Dario Lasagni courtesy Fondazione ICA Milano da Ufficio Stampa PCM Studio di Paola C. Manfredi

L’omaggio agli eroi attraverso i ritratti fotografici

In particolare, i ritratti fotografici rappresentano la sua pubblicazione più recente. Catturano spesso momenti sinceri della vita ad Athens, a New York, a Berlino e nel sud della Francia. Le opere sono un atto di devozione verso i suoi cari. La celebrazione dei suoi amici si traduce in una serie di omaggi ai suoi eroi. Si tratta di opere che assumono la forma di complesse sculture, composte da copertine di libri con il nome di un soggetto come titolo. Le improbabili scelte tipografiche e cromatiche contengono in sé l’essenza del carattere di una data persona.

La mostra quindi, diventa un autoritratto di Stipe stesso. Lo restituisce in una miriade di forme che rispecchiano come ha vissuto e visto il mondo durante gli anni, una testimonianza della sua comprensione dell’esperienza umana.

Per avere maggiori informazioni visita il sito della Fondazione ICA.

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Michael Stipe: tra musica e arte

Michael Stipe, nato nel 1960 in America, è un artista, produttore e cantautore. Ha guidato la band R.E.M. per 31 anni, vendendo oltre 100 milioni di dischi e facendo tournée in tutto il mondo. Come produttore cinematografico ha realizzato oltre 25 lungometraggi, tra cui Essere John Malkovich di Spike Jonze, En El Septimo Dia di Jim McKay, American Movie di Chris Smith e Velvet Goldmine di Todd Haynes.

Nell’ultimo decennio la sua attenzione personale si è concentrata sul lavoro cross-mediale, incorporando video, paesaggi sonori, sculture e immagini fotografiche e digitali.  I libri fotografici più recenti includono Volume 1 (con Jonathan Berger, 2018), Our Interference Times: A Visual Record (con Douglas Coupland, 2019) e un terzo volume di ritratti (2021), tutti pubblicati da Damiani di Bologna. Michael vive a New York e a Berlino.

Foto © Dario Lasagni courtesy Fondazione ICA Milano da Ufficio Stampa PCM Studio di Paola C. Manfredi



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