freaks out

Freaks Out: Gabriele Mainetti colpisce ancora

22 Novembre 2021

Prendi un genio, Gabriele Mainetti, mettigli in mano un cast eccellente (Claudio Santamaria e Giorgio Tirabassi, tra gli altri) e lasciagli la possibilità di esprimersi. Il risultato? Sensazionale! Dopo il successo di Lo chiamavano Jeeg Robot, il regista romano non delude le aspettative, anzi. Il suo Freaks Out è un concentrato di energia ed emozioni che ti prende di petto e ti trascina dentro la storia.

Ambientato a Roma durante la seconda guerra mondiale, racconta la vicenda di un circo di artisti dalle caratteristiche un po’… peculiari! Fulvio (Claudio Santamaria) è un “uomo bestia” ricoperto di peli dalla testa ai piedi e dotato di una forza sovrumana. Cencio (Pietro Castellitto) è un ragazzo in grado di controllare gli insetti. Mario (Giancarlo Martini) è un nano che può manipolare gli oggetti metallici. E poi c’è Matilde (Aurora Giovinazzo), capace di produrre elettricità e fulminare chi la tocca. Tutti loro, guidati dall’ebreo Israel (Giorgio Tirabassi), si trovano ad affrontare una serie di disavventure che li porta a scontrarsi con i nazisti che occupano la città.

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Foto: 01 Distribution Press Book.

Pietro Castellitto, già visto nei panni di Francesco Totti in Speravo de morì prima, e Aurora Giovinazzo sono forse l’esempio perfetto per spiegare il cinema di Mainetti: giovani, energici, bravi, emozionanti. Quello che colpisce di Freaks Out è la cura con cui vengono raccontati i personaggi, riuscendo a carpirne le diverse sfaccettature, alternando momenti divertenti ad altri crudi e drammatici. Il tutto contornato da effetti speciali degni di Hollywood, colpi di scena stupendi e una voglia di essere quello che si vuole essere, senza snaturare l’idea di un qualcosa di unico e delicato.

Il modo in cui si affrontano i temi di questo film è talmente intimo e coinvolgente che ti fa entrare in empatia anche con il villain della storia, arrivando a comprendere i suoi tormenti interiori e la sua voglia di rivalsa. Freaks Out è uno di quei film su cui magari hai poche aspettative, che vai a vedere solo perché se ne parla o perché te l’ha consigliato un amico. Ma che quando poi finisce ti viene da dire: “Già finito? Io ne voglio ancora!. Il cinema, nella sua concezione più poetica e incantata, è perfettamente rappresentato da questa pellicola che si candida a mani basse ad essere uno dei migliori prodotti italiani degli ultimi anni.

Foto in alto: 01 Distribution Press Book