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Bacha Bazi, gli abusi sui bambini dell’Afghanistan

8 Settembre 2021

In questi giorni si parla molto della situazione politica e militare in Afghanistan. I media aiutano a capire il dramma di migliaia di fuggitivi o delle donne perseguitate e costrette a nascondersi. Ma c’è un fenomeno del quale poco si sa o, meglio, poco si parla: il Bacha Bazi. Un’usanza dalle origini lontane nel tempo che prevede lo sfruttamento di bambini tra gli otto e i diciotto anni di età.

Ma andiamo con ordine. Uomini ricchi si arrogano il diritto di comprare bambini, spesso con il beneplacito dei loro genitori, che in cambio ricevono un lauto compenso. Invece di essere educati e protetti, come promesso alle famiglie, i bambini vengono edotti nell’arte del ballo. In Afghanistan è vietato alle donne ballare e cantare, mentre l’uso di bambini nell’intrattenimento è considerato normale.

Bacha Bazi: una pratica disumana

Fin qui la spiegazione rimane passabile. Ciò che va denunciato è che questi bambini, vestiti da donne, non solo devono ballare per rallegrare facoltosi avventori, ma sono vittima di ripetute e brutali violenze sessuali da parte del loro padrone. Questa pratica appare e scompare, sia a livello di visibilità pubblica che nei codici penali, senza sottovalutare la corruzione del sistema che quelle leggi dovrebbe farle applicare.

Secondo un reportage del New York Times, anche le truppe americane sarebbero state costrette a voltarsi dall’altra parte e fingere di non vedere il Bacha Bazi. E un comandante delle forze speciali avrebbe perso la testa scoprendo un militare afghano nell’atto di brutalizzare un bambino.

Denunciare le violenze subite per questi bambini è impossibile, poiché li si accuserebbero di omosessualità, reato punito in Afghanistan anche con la morte. Chi non si sottomette viene picchiato o drogato con oppiacei. Ciò genera una spirale dalla quale è dura uscire anche una volta finito il periodo “di leva” col compimento del diciottesimo anno. Senza istruzione, con un passato di soprusi e violenze, la strada sarà l’unica madre per questi giovani uomini mai stati davvero bambini.

Foto tratta da Viaggiatoriignoranti.it