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Malattia mentale: punti di domanda senza frase

16 Novembre 2022

Astronavi che non tornano alla base”. Con queste parole Simone Cristicchi, nel brano Ti regalerò una rosa, descrive le persone affette da malattia mentale. Punti di domanda, astronavi, a indicare persone collocate fuori da un contesto per non “disturbare” la quiete.

Il 10 ottobre si celebra in tutto il mondo il World Mental Health Day – Giornata mondiale della salute mentale – con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza su questo tipo di problemi in tutto il mondo e mobilitare gli sforzi a sostegno della salute mentale.

Nonostante i grandi passi in avanti, la maggiore sensibilizzazione su alcuni temi, lo stigma e la discriminazione intorno alla malattia mentale è ancora molto presente. A partire dall’antichità fino ad oggi, la malattia mentale ha avuto un lungo e tortuoso excursus. Sempre considerata come una minaccia per la società, la persona malata veniva allontanata, rinchiusa nei manicomi e trattata con metodi disumani, essendo portatrice di una malattia incomprensibile.

Malattia mentale: dai manicomi alla persona

Non venivano ricoverati solo i “pazzi” ma anche paralitici, alcolisti, degenerati, oligofrenici, tossicomani, dementi e tutti quei soggetti che potevano dare scandalo alla società o alla famiglia. La parola manicomio nasce dal greco manìa (follia) e komèo (curare). Le cure consistevano nell’internamento e nell’isolamento e gli strumenti erano delle vere e proprie torture, applicati per provocare stati di shock nelle persone sperando di poter indurre dei cambiamenti.

Il malato entrava come persona per poi diventare completamente privo della propria dignità ed essere trattato come un oggetto. E soprattutto, una volta entrato, non usciva più. Ovviamente, nei manicomi non era previsto alcun tipo di colloquio terapeutico, perché il problema psichiatrico aveva solo un’accezione biologica e non psicologica. Ai pazienti era impedito di avere contatti con l’esterno e non usufruivano di alcun tipo di rapporto umano. Questo provocava dei veri e propri quadri di deterioramento mentale e fisico.

Nel 1978 la Legge n. 180, la famosa Legge Basaglia, sancisce la chiusura dei manicomi, restituisce dignità e valore ai malati, mette al centro la persona e la cura prendendo in considerazione tutti gli aspetti sia di tipo biologico che psicologico e sociale. Tanta strada si è fatta fino a qui, ma non dobbiamo mai dimenticare che tante sfide ancora ci aspettano. La salute mentale è tema di tutti e non soltanto dei “folli”.

Foto: Sasha Freemind / Unsplash.com