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Endometriosi e microbiota: uno stretto legame

28 Febbraio 2024

Nel mese di marzo viene richiamata l’attenzione sull’endometriosi. Si tratta di una patologia, che purtroppo ancora con troppo silenzio, senso di vergogna e incomprensione, colpisce almeno 3 milioni di donne in Italia. Di queste il 10-15% è in età riproduttiva e il 30-50% ha difficoltà a concepire.

Il picco si verifica tra i 25 e i 35 anni, ma la patologia può comparire anche in fasce di età più basse. La diagnosi arriva spesso dopo un percorso lungo e dispendioso, il più delle volte vissuto con gravi ripercussioni psicologiche per la donna. Nel corso degli anni, varie teorie hanno preso forza sull’origine di tale patologia.

Si è accertato che l’endometriosi è una malattia infiammatoria cronica estrogeno-dipendente. La funzione immunitaria ha un ruolo nello sviluppo. La sintomatologia è di tipo doloroso e caratterizzata da anomalie del ciclo mestruale, ma spesso anche da problematiche intestinali. Ciò ha fatto sospettare un possibile coinvolgimento della microflora batterica in questa condizione, tanto da suscitare molteplici studi e teorizzare un suo ruolo futuro, qualora definita una correlazione e le caratteristiche, nella diagnosi e trattamento.

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Foto: Rorozoa / Freepik

Endometriosi: il ruolo del microbiota intestinale

Negli ultimi anni si è ormai confermato che il microbiota intestinale non è solo essenziale per una fisiologica funzione gastrointestinale, ma agisce come un regolatore centrale di una varietà di condizioni infiammatorie e proliferative. Tra queste vi potrebbe essere anche l’endometriosi. L’endometriosi è una condizione determinata da una dominanza di estrogeni, la flora intestinale influisce sul metabolismo di questi ormoni e sull’omeostasi delle cellule staminali, due elementi chiave nello sviluppo di questa patologia.

All’interno del microbioma intestinale esiste l’estroboloma. Esso incapsula parti di microrganismi in grado di liberare quantità non normalmente disponibili di estrogeni, con conseguente aumento di livelli circolanti, creando un ambiente iperestrogenico che favorisce la progressione dell’endometriosi. Come tutte le superfici corporee anche la cavità uterina non è sterile. L’apparato genitale femminile, seppur con piccole differenze tra le sue parti, è caratterizzato dalla presenza quasi esclusiva di Lactobacilli che ne garantiscono la salute e protezione dalle infezioni.

Quando diminuiscono i Lactobacilli, si lascia “spazio” ad altri virus e batteri patogeni che possono colonizzarsi. È stato evidenziato che, nel momento in cui si crea uno squilibrio nella composizione del microbiota endometriale, si verifica uno stato di disbiosi. Questa interrompe la normale funzione immunitaria, determinando un aumento delle molecole che stimolano l’infiammazione e compromettendo il ruolo di sorveglianza del sistema immunitario.

A fronte di questi risultati, la cura e il riequilibrio delle popolazioni microbiche nel nostro organismo attraverso l’integrazione prebiotica, probiotica e alimentare potrebbe essere un importante aiuto per la terapia di questa patologia. Inoltre, in futuro lo studio del microbiota potrebbe aprire la porta ad approcci preventivi, diagnostici e terapeutici completamente nuovi per l’endometriosi.

Prima foto in alto: Maksym_Azovtsev Freepi.diller / Freepik