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Dai Lupercali a San Valentino: la storia

7 Febbraio 2022

Avete già fatto il regalo al vostro partner in vista del 14 febbraio? Prenotato un tavolo nel ristorante più romantico che conoscete? Se la risposta ad entrambe le domande è no, vi basterà dargli una bella dose di frustate sulla schiena.

State sereni: non sono impazzita. E neanche pervasa da un’interpretazione ortodossa di Cinquanta sfumature di grigio. Più semplicemente, vi sto descrivendo parte dell’antico rito della festa che oggi chiamiamo San Valentino. Va detto innanzitutto che di cristiano questa festa non aveva proprio nulla. E, come altre celebrazioni, il cristianesimo l’ha semplicemente “rilevata e rivista”.

In origine questi festeggiamenti si chiamavano Lupercali – in latino Lupercalia – e venivano celebrati il 15 febbraio. Per l’occasione, schiere di giovani uomini nudi, o al massimo coperti da pelli di animali, correvano intorno al colle Palatino di Roma percuotendo con ferocia i passanti con strisce di pelle di caprone. Fin qui la scena è molto splatter, ve lo concedo. Ma alla base di questa ritualità vi era un doppio intento, una sorta di battesimo di questi ragazzi che si purificavano con il sangue della vittima, immedesimandosi nei lupi che minacciavano le greggi e contemporaneamente inneggiando alla fertilità.

Lupercali tra sfrenatezze e buoni auspici

Le leggende alla base dei Lupercali sono molte, ma tutte convergono verso sfrenatezze, fustigazioni lussuriose e riti orgiastici al tramonto. Si narra che le matrone romane non avessero alcuna esitazione nel denudare la schiena al passaggio dei frustatori, inebriate dai loro corpi cosparsi di grasso d’animale per sottolinearne i muscoli.

Altrettanto liete delle sferzate palatine erano le giovani desiderose di concepire e le gravide. Infatti, era convinzione comune che i colpi ricevuti fossero di buon auspicio per il concepimento e la nascita.

Senza spingerci ad andare per cascine a caccia di ovini sfortunati, qualora voleste cimentarvi in qualche pratica vagamente piccante e punitiva vi raccomando di rivolgervi a chi possa spiegarvi cosa fare senza incorrere in danni seri. Niente fai da te, mi raccomando, ma intelligenza e, perché no, cioccolatini e bacini sulle bue!

Foto tratta da Aboutartonline.com